La famiglia di Guido da Polenta (signore di Ravenna e di Cervia) e i Malatesta da Rimini erano due tra le più potenti famiglie della Romagna.
Francesca nacque probabilmente intorno al 1260. Nel 1275, quando Francesca aveva circa 15-16 anni, il padre organizza il matrimonio della figlia esclusivamente per ragioni politiche. Le due famiglie erano state spesso in contrasto fra loro; pertanto si pensò che un matrimonio tra i loro rampolli potesse riportare la pace in famiglia. Francesca fu dunque promessa al primogenito dei Malatesta, Giovanni detto Gianciotto (da ciotto = zoppo). Per timore che Francesca rifiutasse di sposarlo, le due famiglie ricorsero a un inganno: fu inviato a Ravenna il fratello minore Paolo, detto il Bello. Francesca si invaghì di lui ed accettò con gioia il matrimonio e pronunciò il sì senza sapere che si trattava di un matrimonio per procura. Quando si trovò al suo fianco Gianciotto, brutto e malvagio, dovette rassegnarsi alla cattiva sorte e cercò di essere una sposa buona e docile.
I due sposi vissero probabilmente nel castello di Gradara ed ebbero una figlia, a cui diedero il nome Concordia.
Gianciotto, divenuto podestà di Pesaro, partiva la mattina presto e rincasava molto tardi.
Suo fratello Paolo, che era stato scelto da Papa Martino V nel 1282 come capitano del popolo a Firenze, frequentemente si recava a far visite alla cognata.
Progressivamente la loro amicizia si trasformò in amore intenso e passionale, ma i due, per qualche tempo, non osarono confessare a se stessi l’intensità del loro sentimento.
Il malvagio Gianciotto aveva affidato a un servo l’incarico di controllare la moglie e da lui venne informato delle frequenti visite del fratello Paolo.
Insospettitosi, un giorno finse di partire.
Quel giorno i due cognati stavano leggendo insieme un libro, la storia di Lancillotto e Ginevra. Man mano che procedevano nella lettura cominciarono a capire la vera natura del sentimento che li legava e si baciarono. In quel momento Gianciotto, che si era nascosto, rientrò da un passaggio segreto e scoprì i due amanti. Accecato dalla gelosia, estrasse la spada e li uccise. Il tragico epilogo della storia può essere datato tra il 1283 e il 1285.
Secondo quanto riferisce il Boccaccio, i due amanti furono seppelliti insieme.
Si ha una scarsa documentazione storica della vicenda e dei suoi protagonisti, ma abbiamo numerose fonti letterarie. Dante Alighieri ne venne a conoscenza quando aveva circa vent’anni. Giovanni Boccaccio fornisce altre informazioni nel suo Commento alla Divina Commedia.
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