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giovedì 17 gennaio 2019

17 Gennaio: Festa di Sant'Antonio Abate.

In molti luoghi la festa di S. Antonio Abate è ancora molto sentita, e la fede che i contadini hanno sempre avuto per questo Santo è davvero singolare, tanto che – dice il Tonelli – un tempo durante il Rosario della sera non mancava mai “ E’ patèr ma Sant’Antòni dal bes-ci” ( La preghiera a Sant'Antonio delle bestie), che finiva per diventare il Santo numero uno della famiglia contadina.

Sant’Antonio è il protettore della stalla e degli animali e il suo animale per eccellenza è il maiale, un tempo importantissimo nell’economia e nell’alimentazione della Padania e dell’italia settentrionale.

Nel giorno della festa di Sant’Antonio il prete passava a benedire stalle e animali ,o gli animali stessi erano condotti sui sagrati delle chiese per ricevere la benedizione e i pani benedetti.

venerdì 4 gennaio 2019

Ecco Le 12 Regole Che Una Donna Doveva Seguire Nel 1955 Per Essere Una Buona Moglie.

Il mondo è cambiato tanto e velocemente dalla fine delle guerre mondiali, e non facciamo referenza solo alla tecnologia che ormai è avanzata. Sono cambiate le usanze, le tradizioni, i rapporti con la famiglia e soprattutto le libertà e i diritti delle donne. Soltanto 60 anni fa anni fa, precisamente nel 1955, un giornale chiamato Housekeeping Monthly allegò “La guida della buona moglie”, un elenco di azioni e comportamenti che le donne dovevano assumere per essere una moglie di tutto rispetto.

Vediamo quali erano:

domenica 30 dicembre 2018

La pieve di Santa Maria in Acquedotto

La pieve di Santa Maria in Acquedotto è un'antica pieve che sorge nelle campagne di Forlì sulla via che conduce a Ravenna.

Si trova a circa 4 km dal centro cittadino, nelle vicinanze del casello autostradale e sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, passava l'acquedotto di Traiano, da cui il nome della pieve e della frazione, Pieve Acquedotto sebbene, secondo altre tesi, in questo luogo sarebbe da identificare l'antico corso del fiume Ronco.

Le dodici notti di "tempo fuori dal tempo".


Nel bagaglio tradizionale di molti popoli,il tempo che intercorre da Natale all’Epifania è un tempo “fuori dal tempo”, in quanto queste dodici notti sono “di passaggio “ da un anno all’altro e quindi non appartengono né a un anno ne’ all’altro.

Il periodo del Capodanno è considerato un periodo magico, nel quale, approfittando del “buco nel tempo”si dice che le anime dei morti ritornino tra i vivi:bisogna perciò accoglierli bene, in quanto i nostri antenati sovrintendono , secondo antiche tradizioni contadine, alla fertilità e alla fecondità dei raccolti.

giovedì 17 maggio 2018

Perchè si dice "VASO di PANDORA"?


Pandora deriva dal greco pan=tutto, ogni; doron=dono, è secondo il mito greco, la prima donna che apparve sulla terra.

Zeus sdegnato contro il Titano Promèteo, che aveva prima formato l' uomo con terra e acqua e poi rubato il fuoco ai Celesti per donarlo ai mortali, volle punire tutti gli uomini, inviando loro mali e sventure sotto le vesti di una dolce creatura.

Rivolto a Efesto ( Vulcano ) gli impose di formare mescendo terra e acqua, una figura che avesse sembianze e voce umana, e il volto di una dea leggiadra.

ESSERE IN BOLLETTA


Nessuno può ignorare il difficile momento del paese. Per questo, qui s’ é fatto ieri l’altro riferimento ad alcune espressioni, come ESSERE IN ROSSO o ESSERE AL VERDE. Il significato negativo di questi i modi di dire si ritrova anche in altri detti. 

DIZIONARIO delle COSE PERDUTE di Francesco Guccini

Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva...

domenica 6 maggio 2018

Il Ponte del Diavolo


Alla scoperta dei ponti italiani che portano il nome del maligno...

In Italia non esiste un solo Ponte del Diavolo, ce ne sono diversi, tutti legati a particolari leggende metropolitane e storie misteriose, peraltro molto simili tra loro. 

Nel medioevo infatti la costruzione di un ponte era un'opera di grande ingegno, considerata quasi prodigiosa o magica. Per questo la costruzione dei ponti ha dato origine a molte leggende, che spesso hanno come protagonista il Diavolo in persona, in quanto congiungere due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti come un gesto "diabolico" che solo grazie al maligno poteva essere portato a termine.

Ti presentiamo i 5 più noti Ponti del Diavolo presenti nel nostro Paese.

martedì 1 maggio 2018

La Festa dei lavoratori in Italia

In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo. La rivista La Rivendicazione, pubblicata a Forlì, cominciava così l'articolo Per primo maggio, uscito il 26 aprile 1890: «Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d'ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento».

LA LEGGENDA DEL MUGHETTO E DEL 1° MAGGIO.

Il Mughetto è considerato sinonimo di felicità che ritorna e di portafortuna.

Secondo la leggenda San Leonardo dovette combattere contro il demonio con sembianze di diavolo. Egli vinse, ma il combattimento fu difficile e le gocce del suo sangue sul terreno si trasformarono in bianchi campanellini.

In Francia durante la festa del primo maggio si offre per buon augurio.

domenica 4 febbraio 2018

Una leggenda piemontese. Il drago al Lago 'Orta.

Una leggenda racconta che Giulio e Giuliano, fratelli, giunsero Gozzano. Erano soliti andare al lago d’Orta e dalle sponde osservavano lo scoglio roccioso e inospitale che fuoriusciva dalle acque. Pare che questo scoglio fosse però la tana di un drago, una creatura che abitualmente saziava la propria fame attaccando il bestiame, distruggendo case e raccolti e, talvolta, divorando anche qualche persona.

Una storia d'amore... Paolo e Francesca

La famiglia di Guido da Polenta (signore di Ravenna e di Cervia) e i Malatesta da Rimini erano due tra le più potenti famiglie della Romagna.

Francesca nacque probabilmente intorno al 1260. Nel 1275, quando Francesca aveva circa 15-16 anni, il padre organizza il matrimonio della figlia esclusivamente per ragioni politiche. Le due famiglie erano state spesso in contrasto fra loro;

domenica 14 gennaio 2018

Modo di dire! IL POZZO di SAN PATRIZIO. La leggenda.

«Papà, ho bisogno di centocinquanta euro per la revisione completa della motocicletta», disse il giovane Raimondo appena entrato in casa, di ritorno da un viaggio in lungo e in largo per l’Italia. Il padre, risentito per le pretese del figlio, sbottò, «Io vivo di stipendio, figliolo, non ho il Pozzo di San Patrizio!».

Una poesia indiana... Voglio sapere


Non mi interessa cosa fai per vivere.
Voglio sapere per cosa sospiri
e se rischi tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai.

sabato 13 gennaio 2018

Curiosità! I buoi nel Foro Romano.



Dopo la caduta dell'Impero e a seguito della distruzione del Foro da parte dei goti nel V secolo, questo non fu più ricostruito. L'area, composta solo di edifici pubblici, fu gradualmente abbandonata e il piano di calpestio iniziò ad innalzarsi di numerosi metri. I resti dei monumenti che ricordavano la gloria di Roma fuoriuscivano solo in minima parte dal suolo. Colonne ormai abbattute e grandi blocchi di marmo erano sparsi nella zona.

Modo di dire... Cose turche!

Parlare turco, fumare come un turco, bestemmiare come un turco...


Turco1 agg. e s. m. (f. -a) [dall’arabo turk (plur. di turkī) «le genti turche», che è dal pers. turkī o turk; in turco osmanico türk «turco»] (pl. m. -chi). – Della Turchia, stato storico e moderno, attualmente esteso, attraverso i due stretti dei Dardanelli e del Bosforo, dall’Europa sud-orientale all’Anatolia; dei Turchi: il territorio t.; la popolazione t.; l’economia t.; l’esercito t.; tabacco t., tappeti t.; la guerra italo-turca del 1911;

sabato 6 gennaio 2018

Il 6 gennaio... La festa delle luci.

Il 6 gennaio, mentre l’Occidente cattolico saluta l’Epifania e la venuta della Befana, la Grecia ortodossa celebra la “festa delle luci” con l’allestimento di banchetti a base di dolci fritti, irrorati di miele. Le dorate “fotopite” (letteralmente “dolci di luce”) e le “loukoumades” al sesamo, fantasie di acqua e farina, forgiate in forma di piccoli soli, sono il segno distintivo di “Fotòn”, una festività che affonda le radici nella spiritualità orientale. E’ un modo, questo, per salutare il “dodekameròn”, il dodicesimo giorno dalla nascita del sole, di quel mitico “dies natalis Solis invictus”, affidando, ancora una volta, al cibo un messaggio di rinascita, di vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte.

Epifania, i doni dei Re Magi.


Oro, mirra e incenso sono i doni che i tre Re Magi portarono a Gesù secondo la tradizione cristiana. 

Tre doni dalle proprietà chimiche e dal significato differente per dare un buon augurio a Gesù Bambino celebrato nel giorno dell’Epifania, il 6 gennaio. Ma quali proprietà hanno questi elementi?

venerdì 5 gennaio 2018