La leggenda è molto antica e la tradizione vuole che si attribuiscano le abbondanti nevicate ai seguenti Santi:
San Mauro (15 Gennaio) protettore di tutti gli ammalati e di quelli che corrono seri pericoli San Antonio Abate (17 Gennaio) protettore degli animali, viene festeggiato a Vendrogno con la benedizione degli animali, il falò e la “busecca” (trippa in brodo con verdure).
Poi abbiamo Il nostro San Sebastiano (20 Gennaio) patrono di Comasira appunto, il giovane martire milanese viene raffigurato legato e trafitto da frecce. Santa Agnese (21 Gennaio) patrona delle giovani dei giardinieri e degli ortolani, Santa Agata (5 Febbraio) viene festeggiata a Tremenico in Valvarrone. San Vincenzo (22Gennaio) patrono di Ombriaco molto sentito e festeggiato con fuochi pirotecnici. San Biagio (3 Febbraio) protettore della gola patrono di Bindo in Valsassina.
A questi Santi si attribuiva anche l’arrivo della primavera con il proverbio (San Sebastian con la viola in man, viola o non viola dell’inverno sem fora) (San Sebastiano con la viola in mano, viola o non viola dall’inverno siamo fuori). Ma questo detto nel contempo si contrappone con quest’altri: (San Maur un frec de diaul, Sant Antoni un frec de demoni, San Sebastian un frec de can) (San Mauro un freddo del diavolo,San Antonio un freddo del demonio, San Sebastiano un freddo da cani) anche perchè i Santi elencati compaiono sul calendario dopo la metà di Gennaio a cavallo dei “Dii de la merla” (i giorni della merla) il 29-30-31 del primo mese dell’anno.
I giorni della merla solitamente erano i più freddi e portavano copiose nevicate e per questo venivano abbinati ai Santi Mercanti della Neve. Questi giorni erano considerati dai contadini come un almanacco, in base al tempo che si verificava nei tre giorni si ipotizzava il tempo per il resto dell’anno.
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