Nel 1988 nasce a Tokyo il Movimento Mondiale per la Gentilezza, che oggi raggruppa una trentina di nazioni. E nel 1997, a Tokyo, con una conferenza fu lanciata l’idea della Giornata Mondiale della Gentilezza.
In questa data, in realtà, non si vuole fissare una ricorrenza ufficiale, piuttosto ispirare gesti e sentimenti positivi. Un’idea semplice e interessante per creare spunti di riflessione, quali quello di definire, prima di tutto, cosa significa essere gentili. L’attitudine alla Gentilezza deriva dall’attitudine a essere aperti al mondo: quando siamo aperti osserviamo il mondo che ci circonda, notiamo più cose straordinarie, apriamo il cuore agli altri e ci viene spontaneo amplificare la nostra gentilezza. Ancora, abbiamo mai fatto una riflessione su quanto la gentilezza faccia parte della nostra quotidianità, su quanto la pratichiamo e su cosa possiamo fare per essere più gentili. La Gentilezza è il motore della condivisione e, in realtà, ci fa stare bene. Eppure ci riesce difficile essere gentili, perché? Perché tendiamo a vedere solo ciò che vogliamo vedere; a sentire solo ciò che vogliamo sentire; a circondarci delle persone che condividono le nostre esperienze e i nostri gusti. E tutto il resto lo lasciamo fuori. Oggi, rimane una giornata di riflessione in cui percepire un livello di autoconsapevolezza. Alcuni esempi:
In questa data, in realtà, non si vuole fissare una ricorrenza ufficiale, piuttosto ispirare gesti e sentimenti positivi. Un’idea semplice e interessante per creare spunti di riflessione, quali quello di definire, prima di tutto, cosa significa essere gentili. L’attitudine alla Gentilezza deriva dall’attitudine a essere aperti al mondo: quando siamo aperti osserviamo il mondo che ci circonda, notiamo più cose straordinarie, apriamo il cuore agli altri e ci viene spontaneo amplificare la nostra gentilezza. Ancora, abbiamo mai fatto una riflessione su quanto la gentilezza faccia parte della nostra quotidianità, su quanto la pratichiamo e su cosa possiamo fare per essere più gentili. La Gentilezza è il motore della condivisione e, in realtà, ci fa stare bene. Eppure ci riesce difficile essere gentili, perché? Perché tendiamo a vedere solo ciò che vogliamo vedere; a sentire solo ciò che vogliamo sentire; a circondarci delle persone che condividono le nostre esperienze e i nostri gusti. E tutto il resto lo lasciamo fuori. Oggi, rimane una giornata di riflessione in cui percepire un livello di autoconsapevolezza. Alcuni esempi:
COME POSSO AIUTARTI?
Questa è una domanda forte che usiamo poco. Oggi chiediamo a una persona che amiamo “Come posso aiutarti?”.
PERDONO
Il perdono è un atto di gentilezza soprattutto verso noi stessi. Quando ci troviamo davanti a una persona che ci ha ferito osserviamolo con altri occhi. Egli ha la sua storia e noi la nostra. Noi vogliamo la rabbia del rancore o la leggerezza di chi ha perdonato?
GRATITUDINE
La gratitudine porta gentilezza. Quando siamo grati generiamo un atteggiamento positivo e costruttivo verso noi stessi e verso il mondo esterno. Chi è grato si sente ricco e quando ci sentiamo ricchi tendiamo a donare di più.
SORRISO
Il sorriso è il linguaggio universale della gentilezza. Quando sorridiamo a qualcuno si accende sempre una magia. Il sorriso porta con sé complicità, comprensione ed empatia. Un sorriso fa miracoli.
Riflessioni semplici che possono aiutarci ad aprire il cuore agli altri e a vivere tutti più felici.
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