sabato 31 ottobre 2015

INVIDIA - IRA


INVIDIA
Nei rapporti tra fratelli, invidia e gelosia sono quasi un “must”. È, in un certo senso, naturale misurarsi con chi ci è vicino, serve anche a definire meglio noi stessi. Il problema nasce quando questo confronto diventa ossessivo, ci causa dolore e diventa una ragione per odiare l’altro. E qui, dovrebbero intervenire i genitori, per rassicurare chi si sente in difetto, ma anche per bloccare e scoraggiare questo modo di guardare gli altri. È brutto vivere pensando che gli altri siano più belli, abbiano più possibilità, abbiano il meglio. È una malattia che ti impedisce di vedere il bello e il buono che ti circonda e ti riempie di rancore e di negatività. Cerchiamo di spiegarlo a chi dei nostri figli mostra qualche predisposizione a questo che non a caso, è considerato uno dei sette peccati capitali: è l’invidioso a vivere male, l’altro se ne fa un baffo…


IRA
Prima di avere figli pensavo di essere una persona mansueta, tranquilla. Poi, sarà la stanchezza, la depressione “post partum” o i casi della vita, mi sono scoperta, decisamente, iraconda. E non è stata una bella scoperta. Prendersela con un affarino di due anni, alto circa un metro, perché si rifiuta di fare quello che gli si è detto, o perché non dorme, o perché strilla per un gelato, non è certo da persona equilibrata, matura, intelligente. Ma è capitato, con tutto il carico di urla, grida, lacrime che comporta. L’ira è un vizio, ci dice il catechismo, ed è meglio non abituarcisi: ad un certo punto ho imparato a dominarla (un po’) ed evitarla con trucchetti del tipo chiudermi in una stanza quando la sentivo salire… e a poco a poco è passata. L’affarino è cresciuto, e forse, anche questo è servito…

R. Florio


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