Due foche vanitose e un avido orso sono i protagonisti di questa bella favola nordica...
Nel grande branco delle foche, ce n’erano due particolarmente vanitose. La colpa era anche della loro mamma, che non faceva altro che lisciarle e dire loro:
La mamma non voleva che le sue figliole si mischiassero con le altre foche, che considerava troppo plebee per le sue stelle. Avevano un amico fine e distinto, loro! Si trattava di Goffredo, un orso bianco che passava il tempo a giocare con loro. Tutti avevano detto loro di non fidarsi di quell’amico; ma esse, scrollando la testa, avevano risposto:
- Che volete, è così distinto!
Venne l’estate. Un giorno, le nostre due foche erano sulla banchisa: vedere un lastrone di ghiaccio che andava alla deriva e salirci sopra fu tutt’uno.
- Che bello! – dicevano – ora faremo un bel viaggetto!
Non avevano ancora finito di parlare, che sul lastrone apparve l’orso Goffredo: ma come era diventato grande! E i suoi sguardi di certo non erano amichevoli! ma, al momento, sembrava sazio. Felicita, la più anziana delle due foche, pensò che, finché avessero fornito pesce fresco all’orso, la loro vita sarebbe stata salva. Iniziò così una vita di tribolazioni per le due poverine, sempre impegnate a nutrire l’orso, che viveva così beatamente.
Ma un giorno, mentre esse erano in acqua per la solita pesca… pam… pam… Due cacciatori eschimesi avevano colpito l’orso. Era l’occasione buona! Le due sorelle, infatti, guidate da un pesciolino, vecchio amico di famiglia, fuggirono velocemente, e quando infine furono a casa, cessarono per sempre di essere vanitose.
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