venerdì 18 marzo 2016

PERCHÉ IL CANE È IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO?


Il nome scientifico del cane è Canis lupus familaris. Il cane dunque è un lupo… domestico e la convivenza degli uomini con questo animale dura da oltre 15.000 anni. Ma perché il cane è il migliore amico dell’uomo? Forse i primi cani avvicinarono gli uomini per nutrirsi dei loro rifiuti, oppure un cucciolo di lupo fu adottato da un uomo. Di certo gli umani impararono a selezionare quegli esemplari che presentavano delle caratteristiche potenzialmente utili, prima tra tutte quella di saper “fare la guardia”. Oggi, i cani da guardia più famosi sono i Dobermann: si sono diffusi in Germania alla fine dell’Ottocento, grazie a Louis Dobermann, un esattore delle tasse che voleva un animale intimidatorio che lo proteggesse durante le sue visite. Ma, sono stati selezionati anche cani con altre caratteristiche. Nei deserti della Giordania per esempio, dove le temperature superano i 48 gradi, per 6.000 anni, i beduini hanno allevato solo i cani più veloci dando vita alla razza Saluki. Il Saluki è “aerodinamico”, le sue ossa sono leggere e la spina dorsale è flessibile come quella del ghepardo; il cuore è molto grande per portare velocemente il sangue ai muscoli. Quando il Saluki punta la preda, questa non gli sfuggirà. Dall’altra parte del mondo, tra i ghiacci dell’Artico, i cani da slitta hanno caratteristiche molto diverse: sono di piccola taglia, per sopravvivere con poco cibo, ma abbastanza grandi per trainare carichi pesanti; la loro colonna vertebrale è rigida e permette loro di trasferire a terra tutta la forza delle zampe. In tutto il mondo, l’uomo ha dato vita a centinaia di razze canine selezionando le caratteristiche che gli erano più utili. Tra queste, quella che ha saputo valorizzare maggiormente, è il fiuto. Ancora oggi in Papua Nuova Guinea, gli Akapangi si affidano ai cani per cacciare nella foresta. Credono che abbiano poteri sovrannaturali che permettono di rintracciare le prede. Sono la loro arma segreta per sopravvivere. Il cane con il fiuto più sviluppato è il Bloodhound, che è in grado di fiutare tracce vecchie di due settimane. Gli esemplari di questa specie vengono spesso impiegati come cani-poliziotto per rilevare bombe, denaro contraffatto e droghe. Ma l’utilizzo più sorprendente dell’olfatto canino è in campo medico. Da diversi anni, in diversi ospedali, i cani vengono addestrati per riconoscere l’odore di alcuni tumori, come quello alla vescica. La diagnosi è rapida, precisa e per nulla invasiva.

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