Tutta la saggezza e l'esperienza di un nonno in questa bella favola di B. Jackson...
Un piccolo castoro se ne stava tutto solo sulla riva del fiume. Avrebbe voluto che qualcuno si prendesse cura di lui, ma nessuno dei castori gli badava.
- Sempre affaccendati, mai una volta che trovino il tempo di portare un povero piccolo castoro a fare una nuotata! – brontolava a mezza voce.
Ma i castori grandi erano occupati a costruire una diga e non lo sentivano neppure. Segavano i tronchi degli alberi, accatastavano i pezzi di legno, li cementavano con il fango. Nessuno si prendeva cura di lui, nessuno, nemmeno il suo papà e la sua mamma!
- Lavorate, lavorate – cominciò a gridare – ma quando sarò grande io diventerò piuttosto un pesce o uno scoiattolo, ma mai un vecchio castoro come voi, sempre a lavorare senza mai giocare!
Questa volta i castori grandi lo udirono. Tutti, tranne il nonno, interruppero il lavoro e lo guardarono; anche il suo papà lo guardava con una espressione così seria, che il castorino già si aspettava di essere picchiato con la coda piatta e dura.
Mentre tutti continuavano a guardarlo, seri e stupiti, il nonno lo chiamò: – Pallino, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a battere il fango con la coda. Vieni qui, e ti farò vedere come si fa.
- Vengo, vengo subito! – disse il castorino.
Si tuffò in acqua e in un attimo raggiunse il nonno. Un minuto più tardi, il castorino era affaccendato a battere il fango con la coda; allora i grandi smisero di guardarlo, ripresero il loro lavoro e sorrisero.
Il castorino si divertiva a battere il fango ed era anche molto contento di aver cominciato a usare la propria coda piatta, prima che il babbo cominciasse a usare la sua… su di lui!
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