Vespasiano Gonzaga, membro di un ramo cadetto dei duchi di Mantova, era un condottiero che sognò di fare del piccolo borgo medievale di Sabbioneta la “città ideale”, la “piccola Atene dei Gonzaga”. Chiamò presso di sé l’architetto Girolamo Cattaneo per pianificare i lavori improntati sulle opere di Vitruvio. La città fu strutturata in trenta insulae urbane omogenee, divise secondo un rigido schema ortogonale: due arterie perpendicolari tra loro (il cardo e il decumano delle antiche città romane). Sabbioneta è il risultato di una progettazione integrale dovuta a Vespasiano, che volle costruire la sua Roma. Intorno alla piazza ducale fece costruire i palazzi che rappresentavano il potere che egli incarnava: il Palazzo ducale, concluso nel 1590, dove si ammira la Sala delle Guardie con quattro statue equestri in legno policromo; il Palazzo del Giardino con la Galleria degli Antichi in cui aveva raccolto la sua collezione di marmi e di busti antichi; la Chiesa parrocchiale dell’Assunta (completata tra il 1580 e il 1582). Il Teatro Olimpico fu costruito da Vincenzo Scamozzi in soli due anni, tra il 1588 e il 1590, sul modello di quello di Vicenza, opera del Palladio (di cui lo Scamozzi era un allievo). Nella Chiesa dell’Incoronata il suo mausoleo funebre.
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