venerdì 9 giugno 2017

IL FRIGORIFERO di Fiorenzo Barzanti


‘’Maciola l’ha cumprè un bagai che fa e giaz’’ (il contadino soprannominato Maciola ha comprato un oggetto che fa il ghiaccio). Quando di un oggetto o di una cosa non si conosceva il nome oppure lo si conosceva benissimo ma non lo si voleva citare perché sconveniente oppure non si sapeva come chiamarlo perché strano, si diceva semplicemente ‘’bagai’’. Il figlio del contadino Battistini acquistò un motorino Benelli nuovo. Gli disse la mamma:’’sta atenti tant feza mel cun che bagai’’ ( stai attento a non farti male con quell’oggetto). E’ rimasto famoso il contadino soprannominato ‘’ Bagaiein’’ (piccolo bagaglio). Irma la moglie era famosa perché ‘’ la calziva in te grambil’’ (scalciava nel grembiale), insomma le piaceva esercitare in modo disinibito la sana passione per il sesso e nessuno ci faceva più caso tanto meno il marito. Una volta ebbe un’avventura appassionante con un contadino scapolone di Sorrivoli e disse alle amiche: ‘’ un bagai acsè an l’ho mai vest’’ (ha un oggetto tale che così non ne avevo mai visto). Invece riferendosi al consorte diceva in modo compassionevole: ‘’ l’ha un bagaiein’’ (è dotato di un oggetto piccolo) donde il soprannome del brav’uomo. Già che ci sono vi dico brevemente come andò a finire. Dopo un paio d’anni alla passione si accompagnò l’innamoramento e la Irma lasciò armi e bagagli e si accasò con lo scapolone di Sorrivoli. Il marito, non avevano figli, non si preoccupò più di tanto e dopo qualche mese ‘’ l’arduset’’ (si accompagnò ed abitarono insieme a casa di lui) la Celsina, una donnina umile e graziosa che aveva conosciuto nella stagione estiva durante la trebbiatura del grano. Due gemellini furono il coronamento della loro unione. Passarono due anni ed in quel di Sorrivoli la passione sessuale si affievolì e pure l’amore. Lo scapolone che era abituato a vivere ‘’ com un zengan’’ (come uno zingaro) non ne volle sapere di entrare a far parte della così detta società civile compresa l’abitudine di lavarsi con acqua e sapone. La Irma voleva rientrare nella sua vecchia casa senza rompere la nuova famiglia e si sarebbe accontentata anche di una stanzetta al piano terra. Non ci fu nulla da fare e dovette arrangiarsi affittando una stanza del prete vicino alla chiesa. Scusate la divagazione, ora torniamo a noi. Come avrete capito stiamo parlando del frigorifero. Siamo agli inizi degli anni 60 e ci troviamo nei bei paesini (San Tommaso, Saiano, Carpineta, Sorrivoli) sulle colline romagnole di Cesena ed abitati prevalentemente da contadini mezzadri. Nessuno a quel tempo aveva il frigorifero e ci voleva qualcuno che rompesse il ghiaccio, non tanto perché ve ne fosse l’esigenza ma perché non si poteva fermare con le mani il mare del progresso. Fu proprio il contadino mezzadro Maciola il primo. Il padrone del podere era un ricco medico di Cesena che abitava a Madonna delle Rose. La moglie si chiamava Iolanda ed era la ‘’sgnoura padrouna’’. Una mattina di giugno il bravo Maciola portò una cassetta di pesche mature alla signora padrona. La Iolanda lo fece accomodare in casa, gli offrì il caffè e gli disse: stiamo cambiano tutto l’arredamento della villa compreso il frigorifero che è vecchio ma funziona benissimo, lo vuoi tu? Il brav’uomo sul momento non capì bene a cosa serviva realmente ma subito disse di si. A quel tempo (spesso ancora oggi) i contadini erano soliti accumulare sull’aia e nei capanni oggetti inservibili che portavano dalla città. Li consideravano come un dono ma in realtà erano una specie di discarica. Ditemi voi: cosa se ne poteva fare il bravo Maciola di tutti gli infissi vecchi di porte e finestre che il padrone aveva sostituito nella sua villa? Nulla, ma – si diceva – non si sa mai. Non si potevano utilizzare neppure come legna da ardere perché impregnati di vernice come erano, roba che se uno si sedeva davanti al camino con il fuoco ardente rischiava di non svegliarsi più. Per farla breve il bravo Maciola si portò a casa con l’asino tutte quelle porte vecchie ed il frigorifero. Era bianco con una bella maniglia di ferro per aprirlo. La guarnizione di gomma che serviva per isolare bene lo sportello era molto ingiallita e crepata. Dentro c’erano due scomparti, uno piccolo per il ghiacco ed uno per conservare la ‘’roba’’. La notizia si sparse in un battibaleno per il paese e la curiosità di andare a vedere il nuovo ‘’ bagai’’ era enorme. Fra i contadini c’erano diverse correnti di pensiero. Potremmo definire la prima fatalista-conservatrice. Fino ad ora si era vissuti senza frigorifero e non se ne sentiva assolutamente l’esigenza ed allora perché comprarlo? C’erano poi quelli che potremmo definire progressisti- moderati. Per loro il nuovo elettrodomestico rappresentava sicuramente una novità positiva che testimoniava il progresso della tecnica al servizio dell’uomo, ma non serviva ai contadini. In fondo non c’era bisogno di conservare i galletti nel frigorifero, bastava tirare loro il collo un’ora prima di cucinarli. Forse che per conservare salami, prosciutti e pancetta occorreva il freddo dello strumento? No, bastava trattarli con le spezie come si faceva da secoli e consumarli comodamente. Pure i formaggi si mantenevano tranquillamente sulle mensole appese nella camera da letto. Per bere l’acqua fresca bastava attingerla dal pozzo sul momento. Per raffreddare il cocomero bastava metterlo a mollo nella cisterna dell’acqua. Ed il vino? Forse che qualcuno avrebbe bevuto il sangiovese ghiacciato? Per la frutta, la si mangiava staccandola direttamente dall’albero e per l’inverno la si conservava facendo le marmellate. Ed allora? Era proprio necessario consumare energia elettrica per produrre cubetti di ghiaccio? Bastava portare una bacinella di acqua nella ‘’ giazera’’ ( frigorifero del circolo dove erano conservati i gelati) e la voglia di ghiaccio sarebbe stata soddisfatta. Insomma, forse in città, ma in campagna era una roba sprecata. Infine c’erano i liberisti-consumisti. Servisse o meno, una parte dei risparmi doveva essere utilizzata per acquistare il frigorifero. In questo modo le fabbriche avrebbero prodotto milioni di pezzi ed il tenore di vita di tutti sarebbe migliorato. Sia come sia il vicinato faceva la fila per andare in pellegrinaggio da Maciola per vedere il nuovo oggetto e lui faceva volentieri da cicerone. Apriva la porta bianca ed in automatico si accendeva la lampadina che illuminava l’interno desolatamente vuoto tranne un paio di bottiglie piene d’acqua. Poi apriva uno sportellino superiore e si vedeva una brina ghiacciata, estraeva un contenitore di alluminio che conteneva tanti cubetti di ghiaccio. Lo sbatteva sulla tavola, fuoriuscivano i cubetti e li donava ai presenti che li succhiavano senza ingordigia. Per la verità qualcuno cadeva per terra, lui lo rimetteva nel contenitore e diceva: niente paura perchè il ghiaccio ammazza i microbi. Per vostra conoscenza vi dico che comunque nel giro di 10 anni tutti i contadini acquistarono un frigorifero. Oggi potremmo vivere senza frigorifero? Certamente no, ma spesso, come si dice, passiamo di la. Io ho una cugina che ha un enorme congelatore dove ha stipato ogni ben di Dio e mi dice: se capita un disastro io ho il cibo per due anni. Io immancabilmente rispondo: se non capita alcun disastro ma manca l’energia elettrica solo per 24 ore ti marcisce tutta la riserva dei due anni. Sappiate comunque che forse in futuro scomparirà il frigorifero dalle nostre case. Dove conserveremo gli alimenti? Semplice nel CLOUD alimentare. Oggi quando scrivete un documento word sul vostro PC avete due strade per salvarlo: o sul disco fisso del PC o nel cloud cioè in una qualche parte del mondo che voi non conoscete. Nel primo caso se vi rubano il PC perdete anche il documento, nel secondo se vi rubano il PC voi rintracciate il vostro documento richiamandolo da un altro PC. Orbene, comprate un pollo al supermercato, arrivati a casa anziché metterlo nel frigorifero pensate di inserirlo in un tubo. Gli date un numero e premete il tasto ‘’vai’’. Verrà conservato in qualche parte del mondo che voi non conoscete. Dopo 10 giorni volete cucinarvi il pollo?. Premete il tasto ’’richiama’’ e vi arriverà il pollo perfettamente conservato. E’ fantascienza?. L’unico lato negativo è che non potrei più alzarmi di notte per mangiare la nutella nel frigorifero.

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