domenica 1 ottobre 2017

Etimologia della parola lavoro

La parola lavoro deriva dal latino labor (fatica, sforzo, pena, travaglio, dolore…) che insieme alle voci laborare, laboratio… si rifanno al latino labare (vacillare sotto un peso), tutte parole connotate da un significato negativo di fatica, pena, sofferenza. Lavoro in greco è reso dalla parola pónos con il significato di affannarsi, faticare, da cui anche il termine penía (povertà, indigenza, penuria). Anche nelle moderne lingue europee, come il francese Travail, travailler, lo spagnolo trabajo e persino il tedesco Arbeit, hanno lo stesso significato negativo di peso, affanno, sofferenza. Dal punto di vista etimologico, dunque, la parola lavoro appartiene all’universo semantico della povertà, della fatica e del dolore.
In varie lingue europee, il significato originario di questa parola, messo in luce dalle diverse etimologie, pare concentrarsi sempre sui suoi accenti più negativi: dolore (travaillé; trabajo), servitù (Arbeit), forse urgenza (work).

Viene allora da chiedersi, ad esempio, perché questo lavoro da noi abbia una festa, perché ci si fondi su la Repubblica italiana: dopotutto si tratta di qualcosa di artificiale, alieno ad ogni forma animale non umana - e se è per giunta così tormentoso, è un agire che certo meriterebbe di esser solo lenito, e di nascosto, in penombra.

Ma il lavoro è cifra dell'umano: Darwin ci dice che al mondo sopravvive il più adattabile - e l'uomo non solo si adatta al mondo circostante, ma, unico, adatta a sé quel mondo. Il lavoro è la chiave.

Così il lavoro diventa il più usato mezzo di realizzazione personale (di per sé o permettendo stabilità o impiegandone i ricavi) e il momento forse più rilevante dell'azione individuale nella società, e lo strumento per adattare la nostra realtà a noi stessi e ai nostri progetti - un voto da non abbandonare al caso.

Nella vita dell'antico contadino il lavoro era il disperato, impotente tentativo di stare aggrappato al capriccioso seno della Natura: ora non è più così. A grande prezzo e con umanissimo sforzo d'ingegno e progresso, i nostri avi ci hanno riscattati dal lavoro come servaggio in perenne scacco - lavoro che è invece diventato libertà. Libertà che manca.

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