Re Ferdinando aveva una grande passione per i calzini...
C’era una volta un Re che aveva una grande passione per i calzini.
I suoi cassetti e armadi erano pieni di calze a righe, a pallini, di tutti i colori dell’arcobaleno. Se le faceva mandare da ogni parte del mondo. Quando la Regina vedeva arrivare a palazzo un’altra scatola di calzini, schiumava di rabbia:
- E’ ridicolo! Ferdinando devi proprio disfarti di tutti quei calzini, occupano troppo spazio.
- Ma mi piace collezionarli – ribatteva Ferdinando e, quando arrivava l’estate, si cambiava i calzini cinque o sei volte al giorno.
I cesti della biancheria traboccavano di calzini.
- Mi rifiuto di lavare ancora dei calzini e di passare ore intere ad assortirli – dichiarò la signora lavandaia e se ne andò.
- Ecco, guarda cosa hai combinato! – gridò la Regina che stava raccogliendo il bucato nei giardini reali. Guardò le quaranta paia di calzini che ondeggiavano al vento e giurò che avrebbe preso dei provvedimenti.
Provò a nasconderli, ma il Re riusciva sempre a trovarli, e i cassetti si colmavano nuovamente.
Un giorno faceva molto caldo e il Re decise di fare il suo pisolino pomeridiano in un angolo ombroso del giardino. Una delle cameriere, dopo molto brontolare, aveva accettato di fare il bucato, che includeva quarantacinque paia di calzini. Intanto il Re non riusciva a trovare il posto giusto dove riposarsi e continuava a spostarsi da una parte all’altra del giardino in cerca di un po’ di fresco. Vide la cameriera che stava stendendo il bucato e gli venne l’idea di sedersi proprio in mezzo alle corde del bucato.
- Ah, qui si che è fresco. I lenzuoli mi ripareranno dal sole! – Allungò le gambe e si addormentò.
La Regina, che lo stava osservando da una delle finestre del palazzo, aveva architettato un piano. Chiamò il maggiordomo e le cameriere. In punta di piedi andarono tutti in giardino e cominciarono a staccare i calzini dalle corde del bucato avvolgendoli poi intorno al corpo del Re che stava russando sonoramente.
Dopo un po’ fu sepolto dai calzini dalla testa ai piedi.
- Aiuto! Aiuto! – gridò svegliandosi – I miei calzini mi hanno aggredito! Mi soffocano! Portateli via!
- Secondo me stai sognando – disse la regina avvicinandosi.
- Macché sognare! E’ un incubo invece. E’ terribile, non posso respirare e i colori… mi fanno girare la testa.
- Ma se ami tanto i tuoi calzini – lo derise la regina.
- No, non voglio più vederne un paio in vita mia!
- Chiudi gli occhi e cerca di dormire. Vedrai che al tuo risveglio i calzini saranno spariti.
Mentre Ferdinando dormiva, i calzini furono appesi di nuovo sulle corde del bucato. Quando finalmente si svegliò, si strofinò gli occhi e corse dalla Regina:
- Ho fatto un sogno terribile.
- Dev’essere colpa del caldo, caro – sorrise la Regina, mentre Ferdinando impacchettava tutti i suoi calzini in grandi scatole.
- Saranno tutti per la vendita di beneficenza, non voglio vederli mai più – ordinò.
La Regina mandò subito a chiamare il maggiordomo prima che il Re cambiasse idea. Il maggiordomo consegnò i calzini al paggio e poi ne ordinò una dozzina di bianchi per il Re.
La lavandaia tornò così a lavorare e la pace regnò di nuovo nel palazzo.
Parecchie settimane dopo, il Re ricevette in regalo dodici cravatte colorate, alcune a palline, altre a strisce.
- Mi piacerebbe comprarne delle altre… - sorrise fra sé con soddisfazione.
- Oh no, di nuovo! – si lamentò la Regina disperata.
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