venerdì 3 giugno 2016

Di tutto un po' #342


Un uomo morì. A un certo punto vide avvicinarsi Dio, portando con sé una valigia.
E dio disse: – Figlio, è ora di andare.
L’uomo stupito domandò: – Di già? Così presto? Avevo tanti piani.
– Mi dispiace ma è giunta la tua partenza.
– Cosa porti nella valigia? domandò l’uomo.
E Dio gli risposte: – Ciò che ti appartiene.
-Quello che mi appartiene? Porti le mie cose, i miei vestiti, i miei soldi?
Dio Rispose: -Quelle cose non ti sono mai appartenute, erano del mondo.
-Porti i miei ricordi?
– Quelli non ti sono mai appartenuti, erano del tempo.
-Porti i miei talenti?
-Quelli non ti sono mai appartenuti, erano delle circostanze.
-Porti i miei amici, i miei familiari?
-Mi dispiace, loro mai ti sono appartenuti, erano del cammino.
-Porti mia moglie e i miei figli?
-Loro non ti sono mai appartenuti, erano del cuore.
-Porti il mio corpo?
-Mai ti è appartenuto, il corpo era della polvere.
-Allora porti la mia anima?
-No, l’anima è mia.
Allora l’uomo pieno di paura scaraventò via la valigia che Dio portava con sé e aprendosi vide che era vuota.
Con una lacrima che scendeva dagli occhi, l’uomo disse: -Non ho mai avuto niente?
-Così è, ogni momento che hai vissuto è stato solo tuo. La vita è un solo momento.
Un momento solo tuo. Per questo mentre hai il tempo sfruttalo nella sua totalità.
Che nulla di quello che ti è appartenuto possa trattenerti. Vivi ora, vivi la tua vita
e non dimenticare di essere felice, è l’unica cosa che vale davvero la pena.
Le cose materiali e tutto il resto per cui hai lottato restano qui.

Apprezza chi ti apprezza, 
non perdere tempo con coloro che non hanno tempo per te...

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