"Chi troppo vuole, nulla stringe" è la morale di questa bella favola che vede come protagonisti una coppia di giovani boscaioli...
Tanto tempo fa c’era una giovane coppia che viveva in una piccola capanna di paglia, vicino ad un burrone. Erano così poveri che ogni giorno dovevano tagliare due fasci di legna da ardere e portarli al mercato sulle spalle. Un giorno, la giovane coppia tornò dalla montagna portando la legna da ardere. Misero un sacco nel cortile con l’intenzione di venderlo al mercato il giorno dopo per comprare il riso. L’altro sacco lo tennero in cucina per usarlo loro. Quando si svegliarono la mattina seguente, il sacco nel cortile era misteriosamente scomparso. Non c’era niente da fare se non vendere il sacco che avevano tenuto per sé. Quello stesso giorno, tagliarono altri due sacchi di legna da ardere come al solito. Misero un sacco nel cortile per il mercato e tennero in cucina l’altro sacco per loro. Ma la mattina seguente, il sacco nel cortile era sparito di nuovo. La stessa cosa accadde il terzo giorno e il quarto pure, e il marito cominciò a pensare che stava succedendo qualcosa di strano. Il quinto giorno, fece un buco nel sacco di legna in cortile e ci si nascose dentro. Da fuori il sacco sembrava lo stesso di prima. A mezzanotte una corda enorme discese dal cielo, si attaccò al fascio e lo sollevò in cielo, con il boscaiolo ancora al suo interno. Al suo arrivo in cielo, vide un uomo dai capelli bianchi e dall’aria gentile venire nella sua direzione. Il vecchio aprì il sacco e quando trovò l’uomo al suo interno, gli chiese: “Gli altri tagliano solamente un fascio di legna al giorno. Perché voi ne tagliate due?”. Il taglialegna fece un inchino e rispose: “Siamo senza un soldo. Ecco perché mia moglie e io tagliamo due fasci di legna al giorno. Un sacco è per noi e l’altro lo portiamo al mercato. Con il ricavato possiamo comprare il riso e fare la zuppa.”. Il vecchio sorrise e disse al taglialegna con tono di voce affettuoso: “So che siete una brava coppia e che fate una vita semplice e laboriosa. Ti darò un pezzo di tesoro. Portalo con te e ne avrete sostentamento per la vita.”. Appena ebbe finito di parlare, giunsero sette fate che portarono il giovane in un magnifico palazzo. La sua gronda e le tegole d’oro lucente brillavano così intensamente che quando entrò faceva fatica a tenere gli occhi aperti. All’interno del palazzo c’erano molti oggetti rari che non aveva mai visto prima. Borsellini di tutte le forme e dimensioni erano appesi in una stanza. Le fate gli dissero: “Quale ti piace di più? Sceglilo e portalo a casa.”. Il taglialegna era fuori di sé dalla gioia… “Mi piacerebbe quel borsellino pieno di cose preziose. Datemi quello rotondo e gonfio.”. Scelse il più grande e lo tiro giù. Proprio in quel momento, l’uomo dai capelli bianchi entrò e, con un’espressione severa sul volto, disse al giovane: “Non si può prendere quello. Te ne do uno vuoto. Ogni giorno potrai estrarne una moneta d’argento, e non di più.”. Il boscaiolo accettò con riluttanza. Prese il borsellino vuoto e, allacciato all’enorme corda, scese a terra. Una volta a casa, diede il borsellino a sua moglie e le raccontò tutta la storia. Durante il giorno andarono, come al solito, a tagliare legna da ardere. Ma da allora in poi, ogni volta che tornavano a casa dopo il tramonto, chiudevano la porta e aprivano il borsellino. Immediatamente, un pezzo di argento usciva tintinnante. Ogni giorno una moneta d’argento usciva dal sacco, e non di più. La moglie le raccoglieva tutti da parte. Il tempo passava lentamente. Un giorno il marito suggerì: “Compriamo un bue.”. La moglie non era d’accordo. Pochi giorni dopo, il marito suggerì ancora: “Che ne dici di acquistare qualche acro di terra?”. Neanche stavolta sua moglie era d’accordo. Pochi giorni dopo la moglie suggerì: “Costruiamo una piccola casa dal tetto di paglia.”. Il marito voleva spendere tutti i soldi messi da parte e disse: “Visto che abbiamo così tanti soldi, perché non costruire una grande casa di mattoni?”. La moglie non riuscì a dissuadere il marito, che spese il denaro per mattoni, legno, carpentieri e muratori. Da quel momento, non andarono più in montagna per tagliare legna da ardere. Venne il giorno in cui il loro cumulo d’argento era quasi esaurito, ma la nuova casa era ancora incompiuta. Da un po’ di tempo il marito pensava di chiedere più argento al borsellino. Così, senza farlo sapere a sua moglie, aprì il borsellino per la seconda volta quel giorno. Immediatamente, un altro pezzo di argento tintinnò fuori dal sacchetto per terra.
Lo aprì una terza volta e ricevette un terzo pezzo d’argento. Pensò: “Se vado avanti così, posso avere la casa finita rapidamente!”. Si dimenticò completamente dell’avvertimento del vecchio. Ma quando aprì il borsellino per la quarta volta, era assolutamente vuoto. All’improvviso era solamente un vecchio sacchetto di stoffa. Quando si voltò a guardare la sua incompleta casetta di mattoni, anche lei era sparita; era ricomparsa la sua vecchia capanna di paglia. Il taglialegna si sentiva molto triste. Sua moglie si avvicinò e lo consolò: “Non possiamo dipendere da un borsellino magico sceso dal cielo. Torniamo al monte a tagliare legna da ardere come facevamo prima. Sicuramente è un modo più onesto di guadagnarsi da vivere.”
Da quel giorno, la giovane coppia ancora una volta salì sul monte a tagliare legna da ardere e ripresero la loro vecchia vita laboriosa.
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