Piangere “lacrime di coccodrillo” è un modo di dire utilizzato anche in altre lingue: piange “lacrime di coccodrillo” colui il quale commette una cattiva azione con intenzionalità, ma poi finge di esserne pentito. Sembra, infatti, che il coccodrillo, dopo aver ucciso e mangiato le sue prede, lacrimi. Si narra che ciò avvenga solo quando questo grosso predatore si ciba di prede umane, oppure quando la femmina divora i propri piccoli. Alla neo-mamma tocca spesso, dopo aver deposto le uova, metterle in bocca per portarle in un luogo sicuro al riparo da altri nemici. Durante il percorso lacrima copiosamente, ma non perché è pentita per qualche azione commessa, bensì, perché fisiologicamente deve lubrificare il bulbo oculare e facilitare il movimento della seconda palpebra, usata durante la permanenza in acqua. Inoltre, attraverso le lacrime, il coccodrillo espelle quei sali che tratterrebbe in quanto non ha la sudorazione.
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