L'Ungheria (Magyarország in ungherese, IPA /ˈmɒɟɒˌrorsaːɡ/ ascolta[?·info]) è uno Stato membro dell'Unione europea, costituito come repubblica e situato nell'Europa centro-orientale e nella pianura Pannonica. La lingua ufficiale è l'ungherese.
Confina a nord con la Slovacchia, a est con l'Ucraina e la Romania, a sud con la Serbia e la Croazia e a ovest con l'Austria e la Slovenia; si tratta di uno stato senza sbocco al mare. La capitale e città principale è Budapest.
L'Ungheria è una repubblica parlamentare. L'attuale presidente della repubblica è János Áder, mentre il primo ministro è Viktor Orbán. L'Ungheria è membro della NATO, dell'OCSE, del Gruppo di Visegrád e dell'Unione europea, in cui entrata il 1º maggio 2004; ha inoltre firmato gli accordi di Schengen.
Storia
Antichità
Fra il 35 e il 9 a.C. le legioni romane conquistarono la parte a occidente del Danubio dell'attuale Ungheria, la quale divenne la provincia romana della Pannonia, e rimase romana fino alla fine del IV secolo. Il Danubio fu fortificato come uno dei punti importanti della difesa, numerosi imperatori arrivarono o morirono nella provincia. San Martino di Tours nasce a Sabaria (attuale Szombathely). In seguito alle invasioni barbariche, nel VI secolo il territorio venne occupato da vari popoli eurasiatici, tra cui gli Unni, gli Ostrogoti, i Longobardi e i Gepidi; più tardi il regno degli Avari, popolazione di origine turcica. Il regno degli Avari fu distrutto da Carlo Magno nel 796.
Guidati dal loro capo Árpád, nell'896 gli Ungari, un popolo delle steppe formato da varie tribù, riconducibili al ceppo linguistico ugrico (la cui lingua principale era quella dei Magiari), provenendo dagli Urali (con una migrazione che durò molti secoli), attraverso la Khazaria, si insediarono nelle pianure del medio Danubio, che dopo la distruzione del regno degli Avari da parte di Carlo Magno e la successiva morte dello stesso Carlo Magno, era stata occupata parzialmente dal Regno Teutonico, dal primo impero bulgaro e da varie tribù slave della Grande Moravia di Svatopluk. Gli Avari, comunque, formavano ancora una parte significativa della popolazione della pianura Pannonica alla fine del IX secolo: sia le fonti contemporanee che un crescente numero di prove archeologiche suggeriscono che dei gruppi di Avari sopravvissero alla disintegrazione del loro impero.
Secondo lo storico Gyula László, «la classe dominante e la cavalleria armata del popolo di Arpad era turca».
Ma poiché i nomi degli insediamenti degli ungheresi di Arpad hanno sicura etimologia ungherese, lo storico Gyula László ha ipotizzato che all'arrivo nell'896 di Arpad il bacino dei Carpazi fosse già abitato, mischiati con Avari, da gruppi etnici ungari, giunti nell'attuale Ungheria intorno al 670 e conosciuti col nome turco on-ugor ("dieci tribù"; da cui deriverebbe il nome ungheresi). Questa teoria – detta della doppia conquista della patria – dopo una certa fama durante i primi decenni del Novecento (in relazione alla diffusione di panturchismo e turanismo) e anche durante il regime socialista, è stata notevolmente ridimensionata dagli studi più recenti, benché anche in passato non fosse stata accettata da tutti.
Nel dicembre dell'anno 1000 venne incoronato il primo re d'Ungheria, Stefano I (1000-1038) che convertì il popolo magiaro al Cristianesimo. Durante il suo regno riuscì a stabilire uno Stato feudale e costruire un paese potente nell'Europa centrale, denominato variamente Hungaria, Turchia (soprattutto nelle fonti bizantine), Ungverjaland (nelle fonti scandinave). Dopo la sua morte Stefano venne canonizzato nel 1083 e da allora è venerato come santo Stefano d'Ungheria, fondatore dello Stato ungherese.
Dopo il breve e tormentato regno del veneziano Pietro Orseolo (erede legittimo di Stefano), i discendenti del primo re d´Ungheria dettero vita alla dinastia degli Arpadi (Árpád in ungherese), che regnò fino al 1301.
Tra i secoli della storia ungherese, il XIII è sicuramente uno dei più complessi. A quest'epoca risale l'intervento legislativo della crisobolla (bolla d'oro) Super reformatione regni di Andrea II (morto nel 1235), con la quale il sovrano riorganizzò e definì la struttura feudale del regno, attribuendo ai feudatari determinate prerogative che non si sarebbero potute comprimere (nel corso del XIII secolo, inoltre, una serie di nuovi interventi contribuirono a limitare ulteriormente il potere del re a favore di quello del consiglio dei nobili).
In seguito alla devastante invasione mongola del 1241 il regno dovette essere però riorganizzato di nuovo. Il re Ladislao IV il Cumano cercò nuovamente di riorganizzare l'esercito e lo Stato appoggiandosi ai Cumani, da poco giunti nel regno (e quindi ancora pagani), ma fu fermato dall'intervento del papa Niccolò III che gettò il paese nella guerra civile e portò il sovrano alla morte.
Nel 1301 la dinastia degli Arpadi si estinse. Il trono venne di volta in volta attribuito a dinastie straniere: prima gli Angiò dal 1307; dal 1378 i Lussemburgo; dal 1437 gli Asburgo; al re Ladislao V Jagellone in unione con Polonia e Lituania tra il 1440 e il 1444. Durante il regno di Mattia I Corvino detto il Giusto (dal 1458 al 1490), venne varata una riforma che riorganizza la pubblica amministrazione. Inoltre, nel XVI secolo fu realizzata una raccolta di leggi, l'Opus Tripartitum di István Werbőczy.
Tra il XV e il XVIII l'Ungheria, che in questo periodo assunse il nome di Ungheria Reale, visse uno stato di guerra continua contro l'Impero ottomano, con risultati alterni ora di vittoria (battaglia di Belgrado, 1456), ora di sconfitta (battaglia di Mohács, 1526).
Il regno subì, a partire dal XVI secolo, la dominazione dell'Impero Ottomano finché, nel corso del Seicento, venne progressivamente assorbito dall'Impero d'Austria: l'unione fu sancita nel 1697 e confermata nel trattato di Carlowitz nel 1699.
Fino all'epoca napoleonica e romantica il regno d'Ungheria era essenzialmente il "regno della Sacra Angelica, et Apostolica Regni Hungariae Corona", con il latino lingua ufficiale fino al 1846. A tal proposito sono esemplari le parole che vengono attribuite allo stesso Stefano I d'Ungheria:
«Lascia agli stranieri la loro lingua e le loro abitudini, giacché il regno che possiede una sola lingua e da per tutto i medesimi costumi è debole e caduco» («unius linguae, uniusque moris regnum imbecille et fragile est» nella versione originale dei Consigli al figlio Amerigo: «Sancti Stephani primi regis Hungariae de regum praeceptis decem ad Sanctum Emericum ducem»).
Durante i moti rivoluzionari del 1848 l'Ungheria dichiarò la propria indipendenza dall'Impero Austriaco con l'intento di creare una repubblica. La rivolta fallì (a causa di un massiccio intervento russo e per le divisioni interne al movimento antiaustriaco che divisero gli ungheresi al loro interno - vedi scontri tra István Széchenyi, Lajos Kossuth e Miklós Wesselényi - e gli ungheresi dai rumeni).
Con il crescere dei nazionalismi (già dal XIII secolo) l'Ungheria perse il carattere sovra-etnico per diventare uno Stato multi-etnico del quale alla fine tutti i movimenti nazionalisti a base etnica cercarono di liberarsi. Nel 1867 l'Impero austriaco concesse un'ampia autonomia agli Ungheresi, creando un compromesso: l'unione personale dell'Impero austro-ungarico.
XX secolo
Nel 1918, con la dissoluzione dell'Impero (in seguito alla sconfitta nella prima guerra mondiale), in Ungheria viene proclamata la repubblica. Nel 1919 i comunisti instaurano la Repubblica dei consigli d'Ungheria, con a capo Béla Kun. Dopo la repressione della medesima, il 31 luglio dello stesso anno viene proclamata la monarchia che dà vita a un sistema politico parlamentare, fondato sul pluralismo dei partiti, ma limitato dal ruolo straordinario del "reggente", il capo dello Stato.
Il 4 giugno 1920, l'Ungheria perde più di due terzi del suo territorio mediante il trattato di pace firmato nel Grand Palais de Trianon. 231 448 km quadrati vengono annessi ai paesi circostanti, soprattutto alla Romania, alla Slovacchia e alla Jugoslavia. Milioni di persone di identità ungherese restano all'interno degli stati eredi in qualità di minoranza.
Il 21 giugno 1941 entra in guerra a fianco della Germania e dell'Italia. Alla fine della guerra il regime filo-nazista viene rovesciato e il paese è invaso dall'Armata Rossa, entrando così nell'area d'influenza dell'Unione Sovietica.
La Repubblica Popolare d'Ungheria
La Repubblica Popolare d'Ungheria (Magyar Népköztársaság), fu il nome ufficiale dello Stato ungherese durante il periodo comunista. Fu ufficialmente, dopo un breve periodo democratico, nel 1949. Il 23 ottobre 1956 inizia la rivoluzione ungherese. Quindi, il 1º novembre, l'Ungheria esce dal Patto di Varsavia e tre giorni dopo l'Armata rossa invade il Paese e i moti rivoluzionari vengono repressi. Con oltre 3 000 vittime (circa 2800 ungheresi di entrambe le parti e 700 sovietici, 225 giustiziati). Il paese resterà nel Patto di Varsavia fino al 1989.
Il 23 agosto del 1989 l'Ungheria inizia a smantellare la Cortina di ferro, causando l'esodo di migliaia di tedeschi della DDR (iniziati l'11 settembre dello stesso anno) e quindi la caduta del Muro di Berlino. Con la caduta della Cortina di ferro e il conseguente scioglimento del Patto di Varsavia, la dissoluzione dell'Unione Sovietica e il rovesciamento del sistema comunista, il paese si orienta verso modelli economici e politici dell'Europa occidentale. La Repubblica popolare cessò di esistere nel 1989 a seguito delle proteste di piazza che portarono all'apertura alla democrazia da parte di tutti i paesi appartenenti al blocco orientale.
Il ponte del castello di Sárvar, residenza di Ferenc Nádasdy, il maggiore dei magnati ungheresi, alfiere in Ungheria della cultura italiana, promotore della rivolta contro Vienna che dopo la vittoria di Montecuccoli aveva ceduto due città importanti alla Sublime Porta. Scoperta la rivolta, sarà decapitato. Archivio Nuova terra antica.
L'entrata nell'Unione europea
Nel vertice Ue di Copenaghen svoltosi il 13 dicembre 2002, fu deciso che dal 1º maggio 2004 l'Ungheria (assieme ad altri 9 Stati) entrasse a far parte dell'Unione europea, decisione che venne confermata il 12 aprile 2003 con un referendum al quale partecipò il 45% degli aventi diritto al voto e l'84% dei votanti votò a favore della Ue.
Percorso di adesione all'Unione europea
- 31 marzo 1994: presentata la domanda di adesione.
- 31 marzo 1998-13 dicembre 2002: negoziati di adesione.
- 14 aprile 2003: un referendum approva la ratifica del Trattato di adesione.
- 14 aprile 2003: il Consiglio europeo approva l'adesione dell'Ungheria che il 16 aprile ad Atene firma il trattato di adesione in vigore dal 1º maggio 2004.
Oltre che nell'UE, dal 23 dicembre 2007 l'Ungheria è nell'area Schengen ma non ha adottato l'Euro come moneta corrente, bensì continua ad utilizzare come moneta i Fiorini ungheresi.
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