L'altruismo e la solidarietà sono alla base della civile convivenza,
come ci racconta questa bella favola...
Le coccinelle erano molto preoccupate: nel bel mezzo del sentiero infatti, erano apparse delle strane cose, brillanti, dure e taglienti. Ad ogni modo, pur non sapendo cosa fosse quella roba, si erano rese conto che doveva essere pericolosa, dal momento che una di loro, toccandola, si era tagliata una zampina.
Un uccello variopinto cinguettò, da un ramo vicino:
- Ma come! Non lo sapete? E’ vetro, quella roba misteriosa; se volete vi aiuterò a sgomberarla; non ho dimenticato, io, i piaceri che mi avete fatto!
Le coccinelle infatti, sono animali gentili. A sentir ricordare le loro benemerenze, eran divenute ancor più rosse di quanto non fossero per natura; infatti, sono molto timide. Anche alcuni cervi volanti e uno scarabeo, che dovevano la vita alle gentili bestione, si offrirono di aiutarle. In breve, fu un fervore di attività: i cervi volanti e l’uccellino portavano i vetri nelle buche, che lo scarabeo man mano scavava e che le coccinelle ricoprivano; tutti gli altri animali li guardavano ammirati.
Già da molte ore lavoravano senza soste, quando una vespa li criticò aspramente ronzando:
- Lavorate così, per gli altri! Io, invece, considero tutti come nemici!
Le bestiole, incuranti di quelle critiche, continuarono, e se ne andarono solo quando anche l’ultima scheggia fu seppellita. Rimase solo una coccinella, tra le erbe, al limitare del sentiero. D’un tratto, si sentì un rumor di passi: era una vecchietta che, curva sotto un fascio di fieno, camminava a piedi scalzi.
Solo allora la coccinella volò via, la sua fatica non era stata vana! Senza di lei, quella vecchietta si sarebbe ferita i suoi poveri piedi.
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