Un giorno Elena uscì da casa di fretta e dimenticò di prendere con sé la gentilezza, la prima cosa che invece aveva preso era stato il sorriso; quindi andò al lavoro e sorrise per tutto il giorno, ma il sorriso non le impedì di essere poco gentile con la cliente che le chiese un consiglio per un regalo alla nonna. Elena: “… se è per sua nonna può regalarle un profumo di una fragranza qualsiasi, sono certa che non farà alcuna differenza”. E il sorriso non le impedì di prendere l’unico posto libero sull’autobus, mentre restava in piedi una donna con in braccio il suo bambino. E ancora, sempre con il sorriso, ignorò una signora anziana in coda dopo di lei al supermercato che doveva pagare solo il latte, mentre lei aveva una spesa chilometrica. Il giorno dopo uscendo sempre di corsa, prese per prima la gentilezza, ma non fece in tempo a prendere il sorriso per paura di perdere l’autobus. Arrivata a lavoro si trovò davanti una signora di una certa età, che la guardava corrucciata. Vicino a lei c’era la nipote che il giorno prima era venuta a comprarle un regalo. La signora: “Volevo farle sapere, cara la mia “commessa del mese”, che non mi piacciono tutte le fragranze, ma solo l’agrumato e siamo venute per cambiare il regalo”. Elena divenne rossa e si sentì dispiaciutissima, ma oggi aveva la gentilezza ed era certa che in qualche modo avrebbe rimediato. “Mi dispiace moltissimo, sono stata davvero maleducata ieri. Non ho davvero scuse. Le faccio vedere subito tutte le nuove fragranze agrumate che ci sono arrivate nell’ultimo mese”. La signora corrucciata, improvvisamente cambiò espressione e sorrise. A sua volta Elena sorrise. Ma come poteva essere se aveva lasciato il sorriso a casa? Tornando a casa, in autobus aveva ceduto il posto a un signore con il bastone, il quale le aveva sorriso ringraziandola e lei aveva risposto con un sorriso, ancora una volta. Poi andò al supermercato, perché il giorno prima aveva dimenticato di comprare il lievito per fare una torta e mentre era in fila, il signore davanti a lei, con una spesa chilometrica, le dice che “Se vuole può passare avanti”, sorrise ancora. Quel giorno Elena imparò che il sorriso da solo non bastava. Non basta se non è sincero e se non c’è in esso gentilezza. Invece, la gentilezza da sola può far nascere il sorriso. Se ci pensate bene anche la gentilezza può essere contagiosa, ma bisogna fare il primo passo. Se facessimo tutti così il mondo forse potrebbe essere migliore. Il mondo siamo noi. Elena, oggi, lo sa.
Patrizia Sgura
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