La nocciola è un frutto dalla caratteristica cupola verde, dal guscio duro e dal seme dolce, che può essere consumata fresca, secca o tostata. Della nocciola esiste la qualità lunga e quella tonda, ma al gusto è più gentile la lunga. C’è poi, quella che rosseggia nel guscio ed è fragile da rompere. Non sempre però il frutto corrisponde al suo guscio, come ricorda un detto popolare: “L'è la fôla dla bèla avulâna: dâtre l'è brotta e fôra l'è sana” (è la favola della bella avellana: dentro è brutta e fuori è sana). Si tratta di un frutto consumato dall'antichità e per i contadini ha rappresentato una fonte di sostentamento importante: perché molto energetico, ricco di proteine vegetali e zuccheri, ottimo sostitutivo della carne. Possiamo definirlo una “dispensa” a cui si poteva attingere per tutto l'inverno, grazie anche alla sua facile e lunga conservazione. Un’antica credenza popolare creava una relazione tra la nocciola e la nascita di bambini: “Annata di noccioli, manata di figlioli”; forse perché esso è un frutto molto energetico che andava consumato durante il riposo invernale . Altri, invece, individuano questo rapporto nella conformazione della nocciola avellana che è come un bambino, racchiuso nell'alvo materno e viene, così, identificata come simbolo di natalità.
In cucina, la nocciola va usata con successo nei ripieni e salse per il pollo, unita ai frutti di finocchio. Essa è raccomandata per i diabetici e, se tostata, è più digeribile. Nell'uso esterno, la pasta di nocciola rende la pelle liscia, mentre l'olio è usato nelle creme emollienti e nutrienti per pelli secche.
Nessun commento:
Posta un commento