L'autunno è per definizione la più malinconica delle stagioni…
perché giunge
– dopo il massimo splendore della natura donatoci dall'estate,
– dopo le promesse della primavera
– e prima del buio dell'inverno.
Ma cos'è la malinconia?
La parola viene dal greco antico e vuol dire “bile nera”
(dal greco “melaina” = scuro e “cholè” = bile).
Ma qual'è il suo significato odierno?
Essa può esser definita un sentimento…
di leggera tristezza priva di un’origine o motivazione precisa…
che talvolta ci invade… ci prende… ci avvolge…
come per la mancanza o il desiderio di qualcosa… di qualcuno…
ma imprecisato…
Essa è diversa dalla nostalgia che invece è
rimpianto per l'assenza… la perdita…
di qualcuno o qualcosa ben individuabile…
A mio parere, se non eccessiva o troppo prolungata,
può esser una dolce amica…
un momento di pausa… un terreno di coltura
per nuove esperienze… nuove emozioni.
La malinconia da alcuni è vista come una specie d'Inferno
ma all'opposto per altri, ed io son con loro,
è uno stato di dolce sospensione del tran tran della vita.
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