domenica 16 ottobre 2016

UMILTÀ


È conoscenza e coscienza di come tutti noi umani condividiamo caratteristiche comuni. Il destino a termine, le emozioni, il dolore e la paura, la malattia e la fragilità, la sensibilità, ci accomunano in un “noi” di cui non dovremmo dimenticarci. Anche le emozioni positive sono le stesse per tutti, ma, pur sentendo il bisogno di condividerle, non ci rendono bisognosi della comunità come le altre. I persecutori, i violenti, i superbi, i cattivi, scordano questa fratellanza che dovrebbe renderci tutti solidali. Tutti, nei periodi fortunati, abbiamo la tentazione di sentirci unici e speciali, autonomi e infrangibili, e di scordare i bisogni degli altri e la nostra stessa fragilità. Sono gli stati di difficoltà a suonare il campanello della percezione dell’umanità. Umanità che, pur non eliminando il giudizio, apre alla comprensione. Unito all’empatia e all’esperienza, il senso di umanità ci fa riconoscere negli altri una particella di noi e anche nostro malgrado ci spinge a cercare di comunicare con loro. Sforzarci di sentirci parte della comunità che abita il mondo aiuta non soltanto a vincere la solitudine, ma ci motiva anche a lavorare per il bene di tutti. Di fatto le scoperte scientifiche come le opere d’arte sono a giovamento di tutti e anche ogni cultura è, o dovrebbe essere, a disposizione libera per la grande comunità umana. Tanto che l’UNESCO ha definito patrimonio dell’umanità, da salvaguardare, una serie di opere di tutto il mondo.


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