A me ha rovinato la televisione!
I miei vecchi non consideravano Capodanno un avvenimento eccezionale, per loro la sera dell’ultimo dell’anno era una sera come tutte le altre…solo ecco si stava alzati un po’ di più. Nonno alla sua ora andava a letto come sempre, ma io, come vedevo fare in televisione, volevo rimanere alzata, e condizionavo nonna che povera donna mi dava retta.
Erano i primi anni televisivi e all’epoca anche per la televisione era Capodanno, perché le trasmissioni finivano molto prima normalmente, ma quella sera invece si allungavano fino alla mezzanotte e oltre, con di solito canti e balli (non tanto diverso da ora in fondo) e giochi o il circo.
Zio “Checchere” (Palmiro), il fratello di nonno che abitava accanto, portava una bottiglia di spumante…noi si metteva il panettone… ma la maggior parte delle volte finiva che il brindisi lo facevamo prima… perchè non si riusciva a stare svegli... “ Che importa-diceva nonna- che importanza ha…”…. e andavamo a letto… ma io, seduta al tavolino, rincantucciata accanto alla stufa, con le palpebre che mi cascavano…e la guancia appoggiata alla mano, quanto sognavo guardando il video e la vita che ci passava dentro.
Quanto fantasticavo!
Anch’io mi sarei presentata quando sarei stata grande, in tutto il mio splendore…anch’io avrei camminato su tacchi alti luccicante di lustrini, e avrei ballato fino all’alba… anch’io sarei stata in mezzo a persone di città diverse aspettando la mezzanotte sorridendo di felicità… … e l’ho fatto poi… e ho sentito più solitudine, a volte, che mai in quei Capodanno passati da sola, da bambina, in mezzo a quei vecchi.
La felicità costruita sulle “ corna delle zanzare”, come diceva nonna, non regge, come non reggono le scenografie se non sono sorrette da sentimenti veri.
Auguro a tutti un anno pieno di VERI sentimenti e anche di ricordi di un passato ma non nostalgico, creativo invece che serva a vivere un bel presente e a guardare avanti al futuro.
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