Le regole devono essere sempre rispettate per la buona convivenza di ogni comunità... è la morale di questa bella favola di Graziella D'Ambrosio, illustrata da Luca Ciancio.
Nella foresta africana, sotto una grande quercia, c’era un vecchio e grande leone senza denti ed una criniera un po’ spelacchiata dal colore molto strano per un animale come lui, era di un verde brillante che s’illuminava di pagliuzze dorate quando i raggi del sole lo raggiungevano.
Il leone dalla criniera verde si vergognava moltissimo di quel colore. Era così perché il mago della foresta, indignato per come il leone trattava tutti con superbia, inganno e malvagità, gli aveva fatto tramutare il pelo della criniera in un verde smeraldo che non si addiceva al re della foresta.
Oltre allo strano e ridicolo aspetto della criniera, il mago gli aveva fatto cadere tutti i denti. Il leone si nascondeva e non potendo più cacciare le prede, doveva accontentarsi di cibi molto morbidi e digeribili.
Un giorno passò davanti al leone verde, come tutti lo chiamavano, un piccolo leprotto dagli occhi blu.
Il leone pensò che se non avesse avuto quella punizione dal mago della foresta, il leprotto dagli occhi blu non avrebbe avuto scampo. Il piccolo animale lo guardò negli occhi e vide una grossa lacrima che scendeva sul muso del grosso leone e disse: “ Vedi caro vecchio leone verde, tu non sei stato alle regole della foresta ed il mago ti ha punito facendoti diventare vecchio, sdentato e con quella strana criniera verde. Sei stato cattivo ed ingordo e so’ benissimo a cosa hai pensato quando mi hai visto arrivare. “
Il leprotto dagli occhi blu iniziò a saltare qua e là contentissimo per non essere stato il pranzo del vecchio leone e se ne andò riprendendo le sembianze del mago della foresta.
In seguito questa storia fu conosciuta da tutti gli animali e servì da monito a tutti i prepotenti, superbi, ingordi e ingannatori!
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