"Preferisco patire le ingiustizie, piuttosto che farle"...
sono le parole della pacifica pecora in questa bella favola di Piero Bargellini....
La pecora era sempre tormentata dagli altri animali, che approfittavano della sua tranquillità: chi la mordeva, chi la scalciava, chi, addirittura, la divorava. E la povera pecora non sapeva difendersi.
Un giorno decise di andare dal Signore per lamentarsi della sua situazione. Il Signore l’ascoltò, poi le disse:
- Povera bestia, hai proprio ragione; ti creai troppo debole, ma voglio rimediare e d’ora in poi avrai anche tu i mezzi per difenderti. Scegli da te. Vuoi che ti dia denti acutissimi?
- Oh, no, per carità! Non vorrei davvero somigliare al lupo! – esclamò la pecora.
- Ti darò allora artigli fortissimi.
- Peggio ancora, perché diventerei come il rapace avvoltoio che sbrana i teneri agnellini!
- Potrei allora mettere del veleno nella tua bocca…
- Preferirei morire, piuttosto che essere come i serpenti velenosi che tutti odiano!
- E allora – disse il Signore – come vuoi difenderti da chi ti fa del male?
La pecora pensò qualche istante, poi disse:
- Vedo, Signore, che ero stata creata bene, così come sono. Ora desidero restare come mi hai fatto. Preferisco patire le ingiustizie, piuttosto che farle.
Da allora il Signore benedisse la mite e pacifica pecora e scelse l’agnello nato da lei come simbolo dell’innocenza.
Nessun commento:
Posta un commento