Una bella favola "ecologista" di Graziella D'Ambrosio
che lascia molto riflettere sull'opera dell'uomo nei confronti della Natura...
Nel grande ed immenso oceano tutti gli animali marini continuavano disperatamente a tentare di rimediare ai danni fatti dall’uomo al loro ambiente naturale.
Il polpo dal cappello, grande organizzatore della pulizia dell’oceano era aiutato da tutti gli altri animali marini che raccoglievano dai fondali i detriti scaricati dalle navi, pescherecci e imbarcazioni di varie dimensioni. Erano anche molto impegnati a trovare il modo di ripulire la superficie del mare dalla marea nera di petrolio che si allargava sempre di più. Non riuscendo a trovare la soluzione all’enorme problema, organizzarono una riunione nella grotta delle balene bianche. Nell’assemblea riservarono i primi posti ai pesci più vecchi, alle mamme in attesa dei propri cuccioli, alle torpedini e alle murene sempre dubbiose, ma attente a tutto ciò che succedeva nel loro amato mare. Alla riunione parteciparono anche i delfini, le orche marine, le foche, i trichechi e tutti gli altri esseri viventi che avevano a cuore la loro sopravvivenza.
Anche altri mammiferi del mare erano presenti, alcuni erano imbrattati da quella melma nera maleodorante che galleggiava sulla superficie dell’oceano, impedendo loro di respirare e di saltare allegramente tra le onde del loro amato mare blu, come avevano sempre fatto in passato. Erano tutti arrabbiatissimi con l’uomo che non aveva previsto il gravissimo danno che stava procurando all’ambiente.
La tartaruga gigante pensando a come avrebbero potuto salvare lei e gli altri da tutto ciò che stava accadendo, intervenne dicendo lentamente:
“Amici, sentite questa mia proposta, scappiamo al più presto da questo mare maleodorante e da questo fango melmoso che ci obbliga ad una sicura prigione. Andiamo in mari purtroppo lontani dal luogo, un tempo magnifico, dove siamo nati e cresciuti. Chiederemo aiuto agli amici gabbiani che, con la loro vista aguzza, ci indicheranno la via più veloce da seguire.”
In coro tutti quanti dissero che era una saggia e logica proposta, ma alcuni pescecani ed alcuni pescispada non furono molto d’accordo a lasciare il loro ambiente. Forse avevano paura delle novità che avrebbero potuto trovare o forse erano tanto abituati a vivere in quel pezzo di mare che solo all’idea di trasferirsi da un’altra parte dell’oceano gli bloccava le pinne e non li faceva più muovere e nuotare, quasi fossero delle statue viventi. Il polpo dal cappello pensò moltissimo a questo grande problema e chiese consiglio alla conchiglia gigante, la quale racchiudeva tutti i segreti del mare, ma certamente non quelli degli uomini imprudenti che avevano inquinato tutti gli oceani del mondo. Nella conchiglia viveva una perla gigante, la famosa Perlanera, la quale sapeva tutto di tutti e dava saggi e utili consigli a chi glieli chiedeva. Purtroppo anche per la perla nera erano momenti di tristezza, perché sapeva a che cosa sarebbero andati incontro tutti gli abitanti marini, ma con la sua saggezza ed esperienza disse ad alta voce in modo che tutti potessero sentirla:
“Coraggio amici miei, dobbiamo difenderci dall’ingratitudine e dai danni che l’uomo e i suoi mezzi di trasporto ci hanno regalato!”
Gli abitanti del mare esultarono di gioia per gli apprezzamenti che la famosa Perlanera aveva avuto per il loro coraggio e buona volontà nel voler salvare l’ambiente marino.
Per primi i mitili, tra i quali le cozze e le ostriche, si offrirono volontari per ripulire il mare da tutte le sporcizie che procuravano loro un profumo e un sapore simili agli scarichi delle navi che navigavano imperterrite in quell’oceano imbrattato dal petrolio.
La Piovra gigante, nominata generale dal polpo dal cappello, radunò l’armata sottomarina ed insieme iniziarono la grande opera di ripulitura dell’oceano.
Tutti sperarono che l’uomo si accorgesse in tempo del danno che stava procurando al mare ed ai suoi abitanti e che iniziasse a studiare con la sua intelligenza il modo di salvare questa grande risorsa che è il nostro immenso mare.
L’intelligenza dell’uomo e il rispetto per l’ambiente salveranno sicuramente dal disastro ecologico tutti gli animali marini e le loro fonti di sopravvivenza.
Il beneficio di un’era più sana e pulita ritornerà a vantaggio anche dell’ambiente terreno e dei suoi abitanti!
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