Ancora una favola dei Fratelli Grimm: questa volta protagonisti
sette capretti alle prese con un lupo...
C’era una volta una capra che aveva sette capretti e li amava come solo una mamma può amare i suoi piccoli. Un giorno mamma capra doveva andare nel bosco per cercare cibo, chiamò intorno a sé i sette capretti e disse: - State in guardia che non venga il lupo; vi mangerebbe in un sol boccone. Spesso si camuffa, ma lo riconoscerete per la sua voce cavernosa e per i suoi piedi neri -. Li salutò e si avvio verso il bosco. Non passò molto tempo che qualcuno bussò alla porta: - Aprite, miei cari figlioli, sono la vostra mamma ed ho portato a ciascuno di voi una bella cosa -. I caprettini però riconobbero il lupo dalla sua voce cavernosa e non lo aprirono.
Il lupo allora andò in un negozio e comprò un po’ di gesso, lo mangiò e gli venne una voce dolce. Ritornò quindi alla capanna e con la nuova voce riuscì ad ingannare i piccoli ma, avendo poggiato la sua zampa nera contro la finestra, i caprettini la videro e non lo aprirono: - La nostra mamma non ha i piedi neri. Tu sei il lupo! -. Allora il lupo corse dal fornaio e si fece cospargere i piedi di farina, poi tornò per la terza volta alla capanna. I caprettini si fecero mostrare le zampe e quando videro che erano bianche, aprirono la porta.
Quando videro il lupo, terrorizzati, cercarono di nascondersi sotto la tavola, nel letto, nella stufa, nella credenza e addirittura nell’orologio a pendolo. Il lupo però li trovò tutti, e senza perder tempo, uno dopo l’altro li divorò. Soltanto il più piccolo, nascosto nell’orologio riuscì a salvarsi. Il lupo, sazio, si distese sotto un albero e cadde in un sonno profondo.
Mamma Capra ritornò dal bosco e vide uno spettacolo desolante, chiamò uno ad uno i suoi piccoli, ma solo il più piccolo rispose con la sua vocina. Raccontò alla mamma quello che era successo; disperata uscì dalla capanna e vide il lupo che dormiva sotto l’albero; qualcosa si muoveva nel suo pancione: divorati da lui in un sol boccone, i piccoli erano ancora vivi. Mandò subito il caprettino a prendere le forbici ed aprì la pancia del lupo, uno dopo l’altro balzarono fuori tutti i caprettini: erano in ottime condizioni, perché il lupo, nella sua ingordigia, ingoiandoli in un sol boccone, non li aveva neppure graffiati. La mamma li mandò a prendere delle grosse pietre con le quali riempì il pancione del lupo, poi con ago e filo ricucì tutto.
Quando il lupo si svegliò, i sassi gli davano una sensazione di peso allo stomaco; cercò un po’ d’acqua, a fatica raggiunse un fiume, ma le pietre lo fecero cadere dentro e annegò miseramente. I sette capretti che avevano visto la scena fecero festa insieme alla mamma.
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