Una bella favola della tradizione popolare bulgara...
Macienka era una principessa bellissima, ma non voleva saperne di sposarsi. Alle richieste matrimoniali che le facevano i più nobili, i più ricchi, i più potenti personaggi della terra, rispondeva con un diniego.
Il re, suo padre, perdette la pazienza. E un giorno che aveva rifiutato il monarca di un regno vicino, le parlò con severità:
- Non sei più una bimba. L’ora delle nozze, per te, è giunta. Fra tre giorni, qui nella reggia, si riuniranno mille giovani. Giovani aristocratici, neanche a dirlo! Re, principi, duchi. Potrai scegliere. Eccoti una mela d’oro. L’offrirai al pretendente che più ti garba. E questi diventerà il tuo sposo.
Macienka non osò manifestare il proprio rammarico. Ma corse subito in giardino e, senza essere vista, gettò la mela nella vasca.
Il giorno fissato per la grande scelta, quando il padre si recò ad annunziarle che i mille pretendenti l’aspettavano nel salone degli smeraldi, la fanciulla confessò di non aver più ormai la mela d’oro.
Figurarsi il re!
- Possibile che tu abbia perduto la mela magica? Solo con la mela tra le mani avresti capito quale dei giovani aristocratici avrebbe potuto amarti, quale renderti felice!
Macienka capì di aver commesso una sciocchezza enorme.
- Padre mio, la mela d’oro devo averla perduta in giardino. Ora vado a cercarla.
- Ma i tuoi pretendenti aspettano.
- Avranno pazienza.
La fanciulla raggiunse la vasca, sedette sul bianco parapetto. Incominciò a lamentarsi:
- Povera me! Dovrò scegliere uno sposo a casaccio e commetterò, senza dubbio, un enorme sbaglio. Mela, piccola mela d’oro, ritorna a galla. Tu puoi guidarmi, illuminarmi, spingermi verso la felicità.
Le acque si agitarono, un pesce verde raggiunse, con un guizzo, il grembo della principessa e vi depose la mela d’oro.
- La mela l’hai lanciata a me, dunque sposerai me.
- Sposarti? – s’indignò la ragazza. – Sposare una bestia? E’ follia.
- Mi sposerai. E saprò renderti felice.
Il pesce si rituffò in acqua e Macienka, con la mela d’oro, si recò nel salone degli smeraldi.
Guardò a uno a uno i giovani che vi stavano raccolti, ma non sapeva decidersi a scegliere.
Finalmente sussultò. Era entrato nella stanza un giovane pallido, vestito di velluto nero, che portava un bizzarro cappello verde a forma di pesce.
La fanciulla, seguendo un impulso subitaneo, gli lanciò la mela. E subito venne proclamato il suo fidanzamento col misterioso personaggio il quale era il potentissimo re di un gran reame. Una strega maligna l’aveva trasformato in pesce e gettato nella vasca, in cui lo aveva raggiunto, liberandolo dal malvagio incantesimo; la mela d’oro.
Con lui, che oltre a esser sapientissimo e bello aveva animo nobile e cuor tenero, Macienka visse molti e molti anni in perfetta felicità.
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