domenica 11 dicembre 2016

L’albero di Natale più alto del mondo

"La generosità, la condivisione e la volontà fanno fare grandi cose e niente è impossibile se lo si vuole veramente!"... è la morale di questa originale favola natalizia 
di Graziella D'Ambrosio.
Mentre si avvicinava il Natale l’elfo postino era sempre più indaffarato a leggere la posta arrivata con le richieste di regali che i bambini di tutto il mondo inviavano per loro, per gli amici e per le persone care.

Una letterina in particolare con una richiesta molto strana lo colpì tantissimo. C’era una scrittura molto bella, chiara, leggibile, senza errori e senza macchie. Questo bimbo avrebbe voluto vedere un albero altissimo, il più grande del mondo, che arrivasse fino al cielo!” Non è possibile!” Pensò l’elfo postino,” come faccio a metterlo sulla slitta per portarglielo?”. Ci pensò molto bene, poi prese un ramoscello di abete rinsecchito e abbandonato per essere poi bruciato nel camino, lo agitò un po’ e come per magia si formarono tantissimi rami con tanti aghi argentati. L’albero continuò a crescere e salì, salì fino alle nuvole ed anche più su, fino a raggiungere il cielo, dove sono le stelle. L’elfo postino rimase incantato nel vedere quella nascita dell’abete più alto del mondo, era bastato un pensiero e la volontà di crearlo ed il gioco era fatto. Poi pensò all’addobbo, ma purtroppo l’elfo postino non aveva le decorazioni da mettere sull’abete! Pensò ancora e guardò nella sua piccola borsa porta letterine, naturalmente magica. Mise una mano dentro e come per incanto al posto delle letterine trovò una manciata di coriandoli colorati. Li gettò all’abete e gli disse: ”Ho solo questi, se vuoi prendili e adornati“. L’abete, ringraziò con un inchino e il vento che provocò fece trasformare tutti i coriandoli in palline coloratissime che si posarono sopra i rami argentati. Mancavano le luci e allora l’abete allungò i rami più alti, quelli più vicino alle stelline, prese in prestito le più luminose e le mise sui rami. Mancavano anche le ghirlande, le gocce di ghiaccio e tantissime altre cose. Alcuni uccellini benché infreddoliti vollero aiutare il postino. Presero dei fili di rugiada ghiacciata e con questi adornarono l’abete volando un po’ di qua e un po’ di la. Presero anche dei ghiaccioli appesi alle finestre della fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale e li appesero ai rami rendendo l’albero ancora più elegante e luminoso. Gli uccellini svegliarono anche le lucciole che infreddolite, ma contente, vollero aiutare anche loro l’elfo in questa faticosa, ma bellissima impresa.

“Che cosa manca ora?” pensò il postino. Certamente mancava la cosa più importante: il puntale! Allora chiese gentilmente al sole di prestargli un raggio di luce, quello più luminoso che avesse! Il sole glielo concesse molto volentieri. Soddisfatto e contento l’elfo postino pensò al fanciullo che aveva fatto questa insolita richiesta e come per magia fece apparire l’abete più alto del mondo nel sogno del bambino il quale aspettando l’arrivo di Babbo Natale si era addormentato.

Quell’albero era nato dalla generosità e dalla volontà di collaborazione di tutti gli esseri del bosco che vivevano attorno alla fabbrica di Babbo Natale.

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