mercoledì 14 dicembre 2016

La bradipo Gelsomina e l’aquila rapace

"L'amore per i propri figli sconfigge i pericoli più insidiosi e prepara ad una vita indipendente"... 
è la morale di questa bella favola di Graziella D'Ambrosio,
 i disegni sono di Luca Ciancio.
Gelsomina, la simpatica mammabradipo dal muso sorridente, dagli occhi cerchiati, dalle zampe anteriori e posteriori lunghe e sproporzionate rispetto al corpo peloso e allungato, saliva lentamente sul tronco di un albero, la sua casa, aggrappandosi con le sue lunghe unghie. Stava cercando foglie speciali per nutrire il suo piccolo cucciolotto che teneva in groppa. Guardando verso il ramo più alto dell’albero, vide in cielo una grande aquila rapace con un’apertura d’ali d’oltre due metri che volteggiando mirava con lo sguardo severo verso di lei ed il suo piccolo cucciolo aggrappato al dorso.

“ Ladra di cuccioli “, pensò senza impaurire il piccolo bradipo. Gelsomina iniziò a scendere velocemente dall’albero e si nascose tra due grandi alveari di api.

L’aquila rapace, non potendoli vedere, prima si alzò un po’ e poi si gettò in picchiata verso terra. Era talmente accecata di rabbia per aver perso di vista la preda che andò a sbattere con il becco contro un masso, rompendoselo con gran dolore!
L’aquila non si arrese e guardando un po’ più in alto vide il cucciolo in groppa a mamma bradipo e immediatamente spiccò il volo verso di loro, ma il colpo che aveva preso prima contro il masso, gli aveva offuscato la vista e non potendo vederci bene, andò dritta dritta contro il più grosso alveare abitato da api che uscirono in massa molto arrabbiate per essere state disturbate nel loro lavoro. Lo sciame d’api si gettò sull’aquila che scappò ad occhi chiusi ed il becco rotto, andando a sbattere qua e là prima di trovare il cielo aperto!

Il piccolo cucciolo aggrappato alla sua mamma, iniziò a leccarle il muso in segno d’infinita riconoscenza per il grande amore che Gelsomina aveva dimostrato per lui proteggendolo. Il piccolo bradipo stava crescendo, mentre imparava a mangiare il cibo giusto e a difendersi dai pericoli. Quando ebbe otto mesi fu pronto per affrontare da solo la scoperta del suo mondo e andò a vivere sui rami del suo albero preferito.
“L’amore per i propri figli sconfigge i pericoli più insidiosi e prepara ad una vita indipendente”

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