Alla scuola faceva sempre sera.
Sera era l’oro grigio del mattino.
La lettura del libro si dorava
anch’essa del pensiero della sera.
Ora che il tempo in altre foglie arde
riscopro la sua tinta poderosa,
le comuni nozioni prestigiose,
la grave voce che giunge ormai tardi.
Che conforto e giustezza m’han recati,
queste parole “già cade la sera”,
la loro antica tenerezza lenta.
Cade la sera su ciò ch’è svanito,
cade la sera sull’antica sera
della pioggia, il silenzio, le piastrelle!
Fina García Marruz
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