lunedì 12 dicembre 2016

La leggenda del vischio

"Non è mai troppo tardi per rendersi conto del proprio atteggiamento sbagliato verso gli altri, migliorare se stessi e cambiare la propria esistenza.
 Meglio tardi che mai!"... è la morale di questa bella leggenda natalizia...
C’era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. Viveva solo, non si era mai sposato e non aveva nessun amico; per tutta la vita era stato avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all’amicizia ed ai rapporti umani.

L’andamento dei suoi affari era l’unica cosa che gli importava: per lui non esistevano che i clienti, quelli che compravano e quelli che vendevano; speculava sul bisogno dei poveri e quante volte aveva mentito loro, piangendo miseria per vender più caro. Non gli importava minimamente chi fossero e cosa facessero, del resto mai la sua mano si era aperta per donare. Non gl’interessavano le storie ed i problemi altrui: per questo motivo, nessuno gli voleva bene, ma al mercante la cosa non pesava, tanto non andava mai oltre le apparenze.

Per avere sempre più soldi continuava imperterrito ad approfittare dell’ingenuità delle persone ed a comportarsi in modo disonesto.

Un anno però, poco prima di Natale, non riuscendo proprio a prendere sonno, nonostante avesse già contato più volte tutti i suoi denari, che teneva in casa nascosti in una cassapanca, decise di uscire a fare una passeggiata: cominciò a sentire delle voci e delle risate, canti e grida gioiose di bimbi… Era strano sentire tanto chiasso, di notte, in paese: s’incuriosì, anche perchè non c’era nessuno per le strade, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. Ad un certo punto cominciò a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L’uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupì.

Per tutta la notte, ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d’amore. Venne a sapere che alcuni suoi vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli…

Cominciò a sentirsi rimordere la coscienza per non aver mai neanche lontanamente sospettato cosa si nascondesse dietro gli individui con i quali aveva a che fare tutti i giorni per i suoi affari ed il suo cuore si aprì alla compassione verso quei fratelli meno fortunati di lui e le lacrime cominciarono a sgorgargli dagli occhi senza alcun ritegno.

Pianse così per tutta la notte, appoggiato ad un cespuglio, lungo la strada, lo inondò praticamente di lacrime di rammarico e di amarezza, mentre la sua indole cambiava radicalmente.

Ai primi Raggi del Sole, in quel cespuglio, occhieggiando fra le verdi foglioline, cominciarono a brillare delle bacche bianche: le lacrime del mercante pentito si erano trasformate in perle…ed era nato il VISCHIO.

Il vischio è, per eccellenza, la pianta delle feste natalizie, da tutti riconosciuta come portatrice di Buon Augurio.

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