Sembra che l’uso di imbottigliare il vino sia nato in Gran Bretagna (inizio secolo XVIII). Oggi la scelta del tipo di bottiglia, per la qualità del vino, è di rigore. Le bottiglie più note in circolazione: la Renana (1): tipica della Valle del Reno; è di forma cilindrico conica, con collo molto allungato di colore verde chiaro o rosso scuro. Per vini bianchi. La Bordolese (2): della regione di Bordeaux; di forma cilindrica, spalla pronunciata, collo corto, colore scuro. Forse la più diffusa al mondo. Per vini rossi. La Borgognona (3): della Borgogna; di forma conica piuttosto panciuta, cilindrica in basso. Vetro verde scuro o marrone (per i rossi), chiaro (per i bianchi). La Sciampagnotta (4): di forma simile alla precedente, di vetro verde e resistente fino alla pressione di almeno 6 atmosfere. Per lo champagne. Quest’ultima contiene, come le altre, 0,75 litri, ma quelle della stessa forma più grandi o più piccole... come si chiamano e quanto contengono?! Mignonette: 0,2 l; Demi: 0,375 l; Magnum: 1,5 l; Jéroboam: 3 l; Réhoboam: 4,5 l; Mathusalem: 6 l; Salmanazar: 9 l; Balthazar: 12 l; Nabuchodonosor: 15 l; Melchior/Salomon: 18 l; Primat: 27 l; Melchisedec: 30 l. Tra le altre tipologie di bottiglie più conosciute ricordiamo anche: l’Albeisa (5), la Pulcinella (6) (tipica di Montepulciano), il Fiasco (7), l’ Alsaziana (8) e l’ultima nata Bottiglia Torino (9).
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