domenica 13 novembre 2016

AD OGNI VINO LA SUA BOTTIGLIA


Sembra che l’uso di imbottigliare il vino sia nato in Gran Bretagna (inizio secolo XVIII). Oggi la scelta del tipo di bottiglia, per la qualità del vino, è di rigore. Le bottiglie più note in circolazione: la Renana (1): tipica della Valle del Reno; è di forma cilindrico conica, con collo molto allungato di colore verde chiaro o rosso scuro. Per vini bianchi. La Bordolese (2): della regione di Bordeaux; di forma cilindrica, spalla pronunciata, collo corto, colore scuro. Forse la più diffusa al mondo. Per vini rossi. La Borgognona (3): della Borgogna; di forma conica piuttosto panciuta, cilindrica in basso. Vetro verde scuro o marrone (per i rossi), chiaro (per i bianchi). La Sciampagnotta (4): di forma simile alla precedente, di vetro verde e resistente fino alla pressione di almeno 6 atmosfere. Per lo champagne. Quest’ultima contiene, come le altre, 0,75 litri, ma quelle della stessa forma più grandi o più piccole... come si chiamano e quanto contengono?! Mignonette: 0,2 l; Demi: 0,375 l; Magnum: 1,5 l; Jéroboam: 3 l; Réhoboam: 4,5 l; Mathusalem: 6 l; Salmanazar: 9 l; Balthazar: 12 l; Nabuchodonosor: 15 l; Melchior/Salomon: 18 l; Primat: 27 l; Melchisedec: 30 l. Tra le altre tipologie di bottiglie più conosciute ricordiamo anche: l’Albeisa (5), la Pulcinella (6) (tipica di Montepulciano), il Fiasco (7), l’ Alsaziana (8) e l’ultima nata Bottiglia Torino (9).

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