Essere una persona sensibile vuol dire percepire un tono di voce distante durante una telefonata, riconoscere l’ansia, la paura e la tristezza nella faccia degli altri.
Essere sensibile vuol dire fare caso a tutto, e con “tutto” intendo veramente qualsiasi cosa:
un fiore sconfitto dal vento, un cane solo, un colore diverso del cielo, un sorriso più sentito, una parola colorata in mezzo a tante parole anonime.
Essere sensibili vuol dire vivere dieci, cento, mille vite ogni giorno.
Quando sei sensibile non puoi fregartene, farti gli affari tuoi, lasciar perdere.
Chi è sensibile, se sa di aver ferito qualcuno si tortura per ore ed ore pensando alla sensazione che gli ha fatto provare.
Chi è sensibile dura una fatica immensa. Si dovrebbe aver cura di chi è sensibile, potrebbe morire per una carezza in meno.
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