Le rovine del palazzo di Cnosso, sull'isola di Creta,
una delle poche tracce rimaste della civiltà minoica.
Le rovine del Partenone di Atene, tempio adibito all'adorazione della déa Atena
L'Impero ellenistico di Alessandro Magno alla sua massima espansione
Le testimonianze più antiche della presenza umana nei Balcani, datate 270.000 a.C., si trovano nelle Grotte di Petralona, nella provincia greca settentrionale di Macedonia. Gli insediamenti neolitici in Grecia, risalenti al VII millennio a.C. sono i più antichi in Europa, superando di diversi secoli i successivi, in quanto la Grecia si trovava sulla strada tramite la quale l'agricoltura si diffuse dal Medio Oriente all'Europa.
La Grecia è stata la prima area in Europa dove sono sorte delle civiltà avanzate, ed è considerata la culla della civiltà Occidentale, cominciata con la civiltà cicladica delle isole egee attorno al 3.200 a.C., la Civiltà minoica a Creta (2700-1500 a.C.) e quindi la civiltà micenea nel Peloponneso (1900-1100 a.C.). Queste civiltà possedevano la scrittura: quella minoica, non decifrata, è detta Lineare A, mentre quella micenea è detta Lineare B, una forma arcaica del greco. Successivamente, mentre la civiltà minoica entra in crisi, forse a causa di un evento naturale distruttivo, prevale la civiltà micenea.
Alla fine dell'età del bronzo dai regni precedentemente esistenti nasce la civiltà greca. La struttura è quella di un insieme di città-stato (tra le maggiori delle quali ricordiamo Atene, Sparta, Corinto e Siracusa), anche molto differenti in termini di cultura ed organizzazione politica ed economica. L'espansione territoriale verso le colonie greche diffonde la cultura ellenica su tutta l'Anatolia e in buona parte del Mediterraneo, trovando un limite nella espansione dei Fenici.
Nel 500 a.C., l'Impero Persiano controllava un territorio che andava dall'attuale Grecia settentrionale e Turchia fino all'Iran e rappresentava una minaccia per le città-stato greche. I tentativi di ribellione delle città-stato greche dell'Anatolia sottoposte alla dominazione persiana fallirono, e la Persia invase la Grecia nel 492 a.C., ma le sue forze dovettero ritirarsi dopo la sconfitta alla Battaglia di Maratona del 490 a.C. Seguì una seconda invasione nel 480 a.C. Nonostante l'eroica resistenza degli Spartani e degli altri greci alle Termopili, le armate persiane saccheggiarono Atene. A seguito delle successive vittorie greche nel 480 e 479 a.C. a Salamina, Platea e Micale, i persiani furono costretti a ritirarsi una seconda volta. I conflitti militari, noti come le guerre persiane, furono guidati principalmente da Atene e Sparta. Tuttavia, il fatto che la Grecia non fosse una nazione unificata significava che i conflitti tra le città-stato greche fossero frequenti.
La guerra del Peloponneso tra Atene e Sparta (che, però, non fu la prima) fa scivolare la civiltà greca nella crisi, favorendo l'ascesa della città di Tebe, che riuscirà a stabilire un'egemonia di breve durata sulla Grecia. Nel IV secolo a.C., la debolezza conseguente alle lotte interne tra le varie città-Stato rendono la penisola ellenica preda del re macedone Filippo II.
Dopo l'assassinio di Filippo II, suo figlio Alessandro III (noto come Alessandro Magno) assunse il controllo della Lega di Corinto e nel 334 a.C. lanciò un'invasione dell'Impero Persiano con le forze combinate di tutti gli stati greci. Grazie alle vittorie nelle battaglie di Granico, Isso e Gaugamela, i greci poterono marciare su Susa e Persepoli, l'antica capitale persiana, nel 330 a.C. L'impero creato da Alessandro Magno si estendeva dalla Grecia a ovest fino al Pakistan a est e all'Egitto a sud, risultando come uno dei più grandi che la storia avesse visto fino ad allora.
Prima della sua improvvisa morte nel 323 a.C., Alessandro Magno stava pianificando un'invasione dell'Arabia. La sua morte causò il collasso del vasto impero, che si divise in diversi regni, tra cui i più importanti erano l'Impero seleucide e l'Egitto tolemaico. Altri stati fondati dai greci erano il regno greco-battriano e il regno indo-greco in India. Sebbene non potesse essere mantenuta l'unità politica dell'impero di Alessandro, esso diffuse la cultura ellenistica e la lingua greca nei territori conquistati, le quali si sarebbero mantenute per almeno due secoli e in alcuni territori del Mediterraneo orientale anche molto più a lungo.
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