domenica 6 novembre 2016

Una deliziosa riflessione di Annalisa Ferri sui riti e sulle sensazioni che ci rammenta l'inizio di Novembre, mese che ci conduce nel cuore dell'Autunno.




È bello ritrovare vecchi tradizioni,spolverare vecchie foto e vecchi ricordi in questo tempo in cui passato e presente si incontrano senza barriere.
Si spegne il sole ed un nuovo giorno dietro la montagna. Una stelle brilla solitaria sul montesfumato di viole e celeste leggero. Nel casale brilla un lumino acceso nella vigilia del ricordo dei defunti,che silenziosi attraverseranno il borgo e giungeranno davanti alla tavola apparecchiata per loro con noci raccolte e nuovo vino rosso. I camini fumano densi trasportando nell'aria odore di acero e carpino,fischia forte il vento e muove le foglie cadute a terra, scuote i rami e fa crescere il tappeto dall'odore di terra. Nascono i funghi e cadono le castagne tra le ombre delle notte sotto il volo del gufo reale ,pizzica l'aria che trascina l'eco dei crisantemi e la recita del rosario. Una notte di ricordo per chi ha alitato su questo mondo accompagnata dalle luci rosse dei lumini messi alle finestre appannate dal freddo che stende le sue mani per scaldarsi il cuore. Ombre di anziani curvi dietro le tendine ricamate guardano la vite senza foglie e le stelle che nascono pian piano dal chiaro del cielo,mentre vecchie foto in banco ed in nero riprendono vita; si sghiacciano da un istante di gioia e quotidiano fermato in una calda domenica d'estate per tornare a vivere. E girano camminando per quella che fu la loro casa,accarezzano le loro coperte, sentono l'odore di talco nel bagno e si siedono davanti al camino,a mangiare mandarini. E sarà quell'odore a svegliare al mattino i posteri,mentre la luce del lumino finisce di brillare con l'arrivo dell'alba bianca ed il primo volo della cincia.

(Annalisa Ferri)

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