sabato 5 novembre 2016

COME SI BEVEVA IL VINO NELL’ANTICHITÀ


Il vino normalmente si beveva allungato con acqua. Molto spesso si aggiungeva miele, resine, sale, spezie, gesso, profumi vari. La stessa parola mescere con il duplice significato di “mescolare” (gli ingredienti aggiunti al vino) e di “versare” (nel bicchiere o nella coppa), ne è una indiretta conferma. In proposito ecco una ricetta del romano Apicio. “Versa in un vaso di bronzo un quarto di vino e due cucchiai di miele, in modo che – mentre il miele bolle – il vino diminuisca di volume, scaldalo a fuoco lento di legna secca, gira il tutto con un bastoncino finché prenderà il bollore; quando comincerà a salire trattienilo versando altro vino; quando lo avrai tolto dal fuoco, sarà diminuito di volume. Una volta freddo fallo scaldare di nuovo. Ripeti per altre due volte. Il giorno dopo lo schiumerai. Aggiungi 4 once di pepe, poco pistacchio, cannella e zafferano, cinque ossi arrostiti di datteri; trita cinque datteri che dal giorno precedente avrai posti nel vino per farli ammorbidire. Fatto ciò versa 18 sestari di vino giovane. La cottura sarà perfetta quando avrai consumato circa 45 once di carbone”.

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