domenica 30 luglio 2017

Cara ITALIA, ti voglio bene.


Non il bene dei tvb di conclusione dei messaggini adolescenziali, che si sprecavano e perdevano di significato. Un bene profondo.

Sembri una malata terminale, al cui capezzale giungono tutti i parenti prossimi e lontani per farti una carezza di conforto, per dirti quelle parole che non hanno mai avuto il coraggio di dirti prima.

Sembri quell’anziana abbandonata in un ospizio, di cui nessuno più vuole prendersi cura, a cui più nessuno vuole pagare i medicinali.

Sembri quell’anziana abbandonata in un ospizio, a cui i figli si rivolgono solamente per chiedere denaro per una nuova casa, in cui tu non verrai accolta.

Sembri la nonna mai conosciuta dai nipotini, le nuove generazioni che non nutrono neanche interesse a conoscerti, tanto sono abituati all’idea di non doversi preoccupare per te.

Sembri una barbona derisa da tutti, che va sui giornali solo nelle pagine di cronaca nera.

Sembri un’artista ormai caduta in disgrazia, che porta memoria sulla propria pelle e nel proprio spirito dei bei tempi che furono.

Sembri un museo di oggetti antichi e preziosi, fatto solo per essere ammirato, non vissuto.

Sembri una milf, di una bellezza passata, sbiadita che cerca di avvicinarsi ugualmente ai giovani, per necessità egoistica.

Eppure, ti voglio bene, nonostante le contraddizioni, la nostalgia del passato, il terrore di guardare avanti con occhio vigile ed i tuoi acciacchi.

Un abbraccio forte.

Tua, un’elettrice.

Alessia Anniballo

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