"Quella terra dell'Umbria più vicina alla pianura che
sotto soggiace mi generò fertile di floride contrade"
S. Properzio
Sesto Properzio, il "Callimaco di Roma" come amava definirsi, pur trasferitosi giovanissimo nella capitale dove entrò a far parte del prestigioso circolo di Mecenate, conservò sempre vivo il legame con la sua terra d'origine:
l'Umbria. Il poeta canta spesso i paesaggi indimenticabili della sua terra, dai monti dell'Etruria, alle rive del Tevere; dal luogo "dove è Mevania caliginosa/ Nel declive inumidito/ E L'Umbro lago intiepidisce/ Ai venti dell'estate...", alle fonti del Clitunno.
Molti credono che sia Assisi la città che diede i natali al poeta latino, la stessa che dovette diventare nel Medioevo la patria di Francesco di Bernardone. E proprio da Assisi Francesco lanciò al mondo il suo Cantico delle Creature, la prima grande opera della letteratura italiana ed un atto di lode rivolto a Dio, creatore onnipotente di tutto ciò che costituisce l'universo.
Da Todi si leva invece la voce intrisa di mistica spiritualità di Jacopone che compose laudi di grande vigore e di aspra polemica contro il mondo e le sue aberrazioni.
Foligno fu culla della poetessa e pittrice futurista Leandra Angelucci Cominazzini, autrice nel 1939 di Aeropoesia futurista umbra, in cui si canta "Assisi Trevi Montefalco Spello nella freschezza d'azzurro e di por pora/ chiudono gli occhi/ potenti santi riflessi/ Chiara Francesco raggi abbaglianti purità luce amore/".
Nasce a Perugia Sandro Penna, uno dei più importanti poeti del nostro '900. Nel 1973 pubblica l'unica sua opera narrativa: Un po' di febbre, che raccoglie prose sparse scritte tra il '39 e il '41. Vi ritornano le suggestioni e i ricordi della sua giovinezza, i luoghi e le città nelle quali ha vissuto e che ha amato: Roma, Milano e naturalmente Perugia, "paradiso altissimo e confuso della mia giovinezza".
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