Il kiwi è un frutto antico di origine esotica: in Cina è in orti e giardini da quasi un millennio. È una bacca commestibile prodotta da numerose specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae. Coltivato con successo anche nel nostro Paese, deve la sua diffusione ai neozelandesi che ne selezionarono tre varietà: Hayward, Bruno e Allison. Il frutto è ricchissimo di sostanze salubri: a parità di peso contiene tre volte la quantità di vitamina C rispetto ai limoni. Presenta una buccia di colore marrone, ruvida e con una leggera peluria; per questo motivo è detto anche “Topo di Cina”.
Il kiwi o kivi è una bacca commestibile prodotta da numerose specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae.
Le due principali varietà di questa bacca sono: la verde e la gialla (o gold). La prima è la più diffusa, ha la buccia marrone scuro con pelucchi e la polpa verde brillante, semi piccoli e neri disposti a raggiera intorno al centro della bacca, la forma è simile ad un uovo o ad una piccola patata. La varietà gold ha forma più allungata, la polpa è gialla e non ha pelucchi sulla buccia. Esistono altre varietà, ma sono poco diffuse, come ad esempio il kiwi con la polpa rossa e la buccia color mattone.
Questo frutto ha un sapore acidulo, ma gustoso e rinfrescante; lo si può mangiare tagliandolo a metà e scavandolo con un cucchiaino, come un gelato, oppure a fette sottili con l'aggiunta di zucchero, se si preferisce, per addolcirlo un po'. È ottimo anche con la macedonia o sugli spiedini di frutta.
La pianta da cui deriva il frutto è l'Actinidia deliciosa, sebbene numerose tipologie di questo frutto siano prodotte da altre coltivazioni o da altre specie di piante come l'Actinidia kolomikta o l'Actinidia arguta ed Actinidia chinensis.
Storia
La pianta è originaria della Cina meridionale, dove si coltiva da circa 700 anni. Il suo frutto era considerato una prelibatezza dagli imperatori cinesi e il suo uso era anche ornamentale.
All'inizio dell'Ottocento, arrivò in Inghilterra e, nel Novecento, si diffuse attraverso coltivazioni intensive in Nuova Zelanda, dove ha trovato un ambiente abbastanza favorevole. Per questo, Il suo nome deriva, appunto, dall'uccello simbolo della Nuova Zelanda.
Alla fine del Novecento, si diffuse anche in Europa e soprattutto in Italia, ben presto divenuta il secondo produttore al mondo di questo frutto.
Coltivazione
Il kiwi viene raccolto tra settembre e ottobre ed è commercializzabile da novembre ad aprile, anche se in realtà si trova sul mercato tutto l'anno, perché, grazie ai moderni metodi di conservazione, dura a lungo. Per coltivarlo, ha bisogno di abbondante acqua. L'ambiente lavorativo, nel quale avviene il processo di selezione, calibrazione e confezionamento del kiwi per la successiva distribuzione, deve essere libero da etilene, gas che ne accelera irrimediabilmente la maturazione, anche se presente a qualche centinaia di metri di distanza.
Conservazione
Teme l'umidità e le alte temperature, per cui, il luogo per la conservazione deve essere fresco e asciutto. A temperatura ambiente, dura circa 5 giorni, mentre, riposto in frigorifero, ha una durata maggiore; migliore ancora è conservarlo in frigorifero in un sacchetto di plastica, poiché, in questo modo, si allontana l'umidità. Se si vuole accelerare la maturazione, basta riporre il frutto di fianco a delle mele, o a delle banane o a delle pere; occorre però fare attenzione a non lasciarli di fianco ad una cassetta di mele, poiché potrebbero maturare troppo velocemente.
Qualità nutrizionali
Il kiwi è un frutto ricco di vitamina C (85 mg/100 g), potassio, vitamina E, rame, ferro e fibre.
L'alto potassio e la povertà di sodio rendono il frutto ideale per gli sportivi poiché diminuisce il rischio di crampi. Rende la pelle più elastica e riduce le rughe, grazie alle vitamine antiossidanti che contrastano i segni del tempo distruggendo i radicali liberi. Diminuisce i trigliceridi nel sangue, protegge gengive e denti. Giova alla salute dell'occhio mantenendolo giovane, è consigliato per chi ha problemi di digestione ed aiuta il lavoro dell'intestino come le verdure e le prugne. Contrasta anche l'accumulo di placche nelle arterie.
L'apporto calorico è molto basso: ha 44 kcal in 100 g circa questo perché è costituito da circa l'84% di acqua, il 9% di carboidrati e da tracce di grassi e proteine.
Produzione
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