Il mestiere dello spazzacamino è molto antico e ricorda un piccolo uomo che si infilava nella canna fumaria per togliere la fuliggine dal camino, quando questo cominciava a fare tanto fumo da spandersi nella cucina. L’omino arrivava in bicicletta, già nero di fumo , puliva, beveva un bicchiere di vino e ripartiva verso altri comignoli. Era un lavoro svolto principalmente dai bambini, perché erano piccoli e magri ed entravano più facilmente dentro la canna fumaria del camino. Il loro duro compito era di pulire dentro quel condotto. L’attrezzo principale utilizzato dallo spazzacamino era il riccio: un attrezzo fatto con pezzi di recupero, come molle di orologi e sveglie, sospensioni di vecchie carrozze, messi a raggiera, che veniva calato dall’alto del camino con una corda e un peso e fatto salire dal basso con lunghe prolunghe di legno. Quello dello spazzacamino era un mestiere stagionale, così, in estate, l’omino si spostava nella campagna per lavorare come contadino nella coltivazione dei campi o nella cura del bestiame.
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