venerdì 17 marzo 2017

Di tutto un po' #515


In un grazioso paesino circondato da verdi colline ricche in vegetazione. proprio in cima a una collina, a dominare un delizioso laghetto , si trova la casa della mia gioventù 

E' qui che ho vissuto sei anni della mia vita, prima di sposarmi. 

Fra i mille ricordi che ho , uno in particolare e direi singolare. 

Un delizioso concerto di rane, proveniente dal lago.

Soprattutto a giugno, passavo ore in terazza ad ascoltarle, mentre nel prato sottostante si vedevano miriadi di piccole luci. Erano le lucciole, che insieme alle stelle rischiaravano la notte silenziosa e solitaria. 

Alcune persone nn sopportare quel gracidare, dicevano che non faceva dormire. Avrebbero voluto zittire. 

A farlo ci hanno pensato, negli anni, l'inquinamento e forse anche la mano umana, ora nessuna rana disturba più il sonno degli abitanti. 

La mattina era bello svegliarsi aprire la finestra e vedere lil lago illuminato dal sole. 

Nelle giornate piovose, guardando la superficie del lago si vedevano curiosi disegni formarsi ad ogni goccia di pioggia che toccava l'acqua del lago. 

Nelle belle giornate, prendevo un libro, o carta e penna e me ne andavo sola sul lago. Passavo ore, a guardare il paese specchiarsi nelle sue acque. Ad osservare le papere che tranquille attraversavano il lago, dirigendosi verso un grazioso isolotto che si trova al centro

Mi piaceva osservare le papere, quando ficcando la testa sotto l'acqua cercavano il cibo, rimanendo col sedere fuori , quasi a sembrare si dovessero rigirare da un momento all'altro. A volte si riposavano a gruppi sulla riva, e mentre emettevano il loro suono, sembravano chiaccherare animatamente. 

La mattina presto, ed al tramonto le acque del lago tingeva le acque del lago si tingevano dei colori del sole 

Camminavo spesso intorno al lago, facendo navigare i miei pensieri, senza tentare nè di deviarli nè di fermarli. 

Allora, il lago era ancora selvaggio. Per arrivarci, solo un sentiero scosceso, e pieno di sassi, dove si doveva stare attenti a mettere i piedi, se non si voleva andare a far quattro chiacchere nel lago con le papere. 

Non vi erano punti di ristoro, ne giochi per i bambini. Esistevano sono un paio di panchine, mal ridotte. 

Il lago per diversi anni, rimase quasi prosciugato. Il comune aveva deciso che aveva bisogno di una bonifica. Spesso mi chiedevo : "ma quanti anni ci vogliono per bonificare e ridare all'invaso lo spendore di un tempo?" Ogni volta che ci passavo, in macchina, lo guardavo tristemente. 

Mi faceva pena quell'isolotto, che ora era totalmente emerso 

Per raggiungere la piccola isola non occorreva più la barca, ci si poteva andare a piedi con un paio di stivali. E le papere? mi domandavo, che fine avranno fatto. 

Finalmente l'invaso fu pulito e riempito di nuovo. Fu allora che tornai a visitarlo. 

Guardai attentamente il viale, che , costeggiando il lago, porta a casa mia . Forse per la prima volta, mi sono resa, davvero, conto , del tempo che è passato. 

Avevano rifatto il marciapiede del viale, non c'erano più i vecchi sassi, tutto era nuovo e luccicante...si ma dove era finita l'antica atmosfera? 

Agli alti pini, avevano o sostituito piccoli lecci legati con lo spago, li guardavo e dentro me sentivo una malinconia orribile.... 

Arrivata all'ingresso del lago, vidi che , al vecchio sentiero, era stato sostituito un elegante accesso in pietra . Ora si può arrivare al lago o scendendo comode e ampie scale, o percorrendo un ampio marciapiede in pietra. Ai lati sono stati messi eleganti lampioni, e eleganti panchine. Tutto ciò rende più agile l'acesso al lago, ma dove era finito il mio vecchio sentierino, lungo il quale,scendevo piano al lago, scivolando più volte? dove erano finite le mie panchine malmesse? 

Dio mio quanti anni erano passati! 

Scesi al lago, appena giunta vidi che vi era sempre il delizioso pontile in legno, e le mie deliziose papere, che come allora si tuffavano col capo sotto per cercare i pesci, poi dopo, con leggerezza silenziosa, riprendevano a navigare sull'acqua del lago increspandola dolcemente 

Mi incamminai lungo il lago. Lì nulla era cambiato. Arrivai fino al canneto, dove vi era lo stagno delle mie rane, lo stagno c'era sempre, le canne erano sempre lì, ma il gracidio delle rane capii che era davvero morto per sempre. Mi venne quasi da paingere....stetti un poco lì, a ricordare a pensare, poi ripresi il cammino. 

Scorsi fra gli alberi una delle mie panchine malmesse, sorrisi. Volevo sedermici sopra, ma vidi , con disappunto, che due ragazzi, avevano avuto la mia stessa idea 

Così ripresi il cammino. Era quasi il tramonto. Sul lago si rispecchiavano le colline , mentre il sole che andava tramontando donava all'acqua deliziosi riflessi. Poco più giù vidi un bar, e un area attrezzata a parco giochi. 

Poco più in là un bellissimo salice che dette, ad un momento, una visione molto suggestiva: attraverso le sue fronte, come dipinte in un quadro, vidi nell'acqua lago, nuotare due papere bianche. 

Poi iù in là vidi un picolo monumento alla memoria, di cui nn ricordavo l'eistenza. 

Piano, quasi, a non voler mai tornare al punto dove avrei dovuto risalire, continuai il mio cammino. Mi fermai ancora a rivedere il lago e tutto ciò che in esso si rifletteva. 

Dentro di me una miriade di sensazioni, tutte volte verso il rimpianto la malinconia, il senso di impotenza e la commozione per tutto ciò che stavo vivendo. Avrei voluto tornare indietro negli anni, avrei voluto non essermene mai andata da quel luogo, non volevo che arrivasse dire ciao, ai sapori ai profumi, alla dolcezza di tutto questo. 

Mi dava, una strana sensazione, la calma della natura verso sera, con i suoi piccoli deliziosi abitanti, che mi facevano sentire meno sola, nella mia infinita trista, solitudine..... 

Con commozione pensai: "sono passati 26 anni da quando casa di mia madre era anche la mia, da quando mio padre era ancora con me. Sono passti e sono volati via, in un soffio.......". 

Poi uno strano pensiero attraversò la mia mente: "che senso ha vivere , se poi dovremmo partire, lasciarlo? se tutto di noi avrà una fine , si i scioglierà nel nulla, dove vivrà la passione, la gioia , la tristezza, il dolore l'amore che nella vita ci accompagnano? 

E così pensai , lì sul lago, in quel momento, che un giorno non lontano avrei dovuto lasciare tutto questo..., , senza nemmeno rendermene conto avrei dovuto dire addio a ciò che è sempre stato lì pronto per amarmi , e farsi amare 

A un certo punto, però, sorrisi, vi era rimasto un piccolo sentierino sterrato che conduceva fino alla strada .Mi sentii felice dendro, e facendomi entrare la terra nelle scarpe risalii fino alla strada. Guardai il lago ancora una volta, e felice di ciò che provavo nel vedere il lago verso sera, ma infelice, perchè dovevo andar via e riprendere la reale me stessa, mi incamminai verso casa di mia madre.

Lilla Clou

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