mercoledì 22 marzo 2017

Di tutto un po' #517



Si narra che, molti anni fa, in una città della Cina di nome Nanchino, viveva un bambino di nome Ling.

Ling era un bambino molto intelligente e vivace.

Gli piaceva ammirare la città e le bellezze del suo paesaggio, soprattutto al tramonto.

Lo incantava molto la natura e gli piaceva dedicarsi al giardinaggio.
I fiori erano i suoi preferiti.

In quel tempo vi era al potere un imperatore molto anziano che aveva un problema: non aveva eredi.

Man mano che passavano gli anni, si preoccupava di chi sarebbe stato il suo successore.

Un giorno, egli venne a Nanchino per visitarla, passeggiando per i boschi e giardini intorno alla grande città ebbe un’idea per risolvere il problema della sua successione.

Organizzò tra tutti i bambini dell’impero un concorso floreale.

Diede ordine di inviare un avviso in ogni angolo del suo impero, convocando tutti i bambini nel suo palazzo.

Lì ogni partecipante ricevette un seme, con l’incarico di farlo germogliare e prendersene cura per un anno.

La primavera successiva, avrebbero dovuto presentarsi al palazzo portando le piante che sarebbero nate.

Il bambino che fosse riuscito a fare crescere il fiore più bello, sarebbe stato l’erede al trono.

Ling, vi partecipò, era sicuro che l’anno successivo sarebbe riuscito a portare al palazzo qualcosa di speciale.

Con ogni cura piantò il suo piccolo seme , passarono diversi giorni e niente!
Trascorse un mese e niente! Arrivò l’autunno e niente!

Lo trasferì in un altro vaso e raddoppiò le cure, ma il seme non germogliava.

Trascorse l’inverno e ritornò la primavera. Ling aveva solo un vaso pieno di terra, senza nessun fiore.

Non capiva cosa stava succedendo e non sapeva cosa fare.

Finalmente giunse il grande giorno per presentarsi al cospetto dell’imperatore.

Tutti i bambini si fecero belli per visitare il palazzo, portando i loro fiori.

Solo Ling era a mani vuote ed era molto triste.

Suo padre, però lo consigliò: «Figlio mio, hai fatto del tuo meglio durante tutti questi mesi, e non hai ottenuto niente di più di questo: un vaso pieno di terra. Va’ dall’imperatore e raccontagli l’accaduto. Se ridono di te, non preoccuparti è meglio dire la verità piuttosto che inventare una bugia qualsiasi per evitare di essere presi in giro».

Il bambino partì alla volta del palazzo.

Una volta lì, trovò centinaia di bambini che portavano le piante più rigogliose come: camelie, orchidee, violette.

Tutti i vasi contenevano un fiore.

Solo quello portato da Ling era vuoto.

Gli occhi dei bambini caddero su di lui e le risate e i sussurri si facevano sentire.

Il re guardava attentamente i tanti fiori di rara bellezza ma i suoi occhi cercavano qualcosa che sembrava non trovare.

Improvvisamente, vide il ragazzo con il vaso vuoto e lo chiamò a sé.

Gli chiese il motivo del suo insuccesso.

Ling, con tutta sincerità raccontò all’imperatore tutte le cure che aveva avuto per il suo seme, come lo aveva irrigato, cambiato di vaso, esposto al sole, ma nulla era sbocciato.

Deluso, il bambino finì col dire che aveva fatto del suo meglio, ma chiedeva perdono all’imperatore per non essere riuscito ad ottenere nulla.

L’imperatore, sorridendo dichiarò:

«Finalmente ho trovato l’erede al trono!»

Ling era perplesso come gli altri bambini. Ma l’imperatore continuò: «non so cosa avete fatto per ottenere questi bei fiori, Ling è stato l’unico onesto! Tutti i semi che avevo distribuito erano stati cotti, In modo che nessuno avrebbe potuto germinare. Ling è stato l’unico che non si è vergognato di dire la verità, sebbene abbia sofferto il ridicolo davanti a tutti.

La sua onestà deve essere ricompensata».

Dichiaro che sarà lui il futuro imperatore, perché ha vinto il concorso, portandomi un fiore che è il più bello di tutti quelli che sono qui: il fiore della sincerità”.

C. De Vivo

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