domenica 19 marzo 2017

CARI FIGLIOLI, SONO PAPÀ


Voi state dormendo, mentre io sono pieno di emozioni che mi scuotono il cuore. Mi sto chiedendo cosa vi ho insegnato? Non abbiamo canzoni della buona notte, né un racconto familiare mitico. Non so se abbiamo fatto qualcosa di caratteristico e singolare. Non spicco quasi in nulla, non ho vinto medaglie, non ero il primo della classe, non ho ottenuto lo stipendio migliore. Ho sogni non realizzati, forse non rendo felice la mamma quanto vorrei, grido più di quanto dovrei, pretendo troppo da voi. Vedo altri papà e altre mamme e mi chiedo, perché non sono come loro?! Quello che posso dirvi è che ciascuno di voi tre è stato frutto d’amore, voluto e desiderato fin dal primo giorno del suo concepimento. Siete la mia gioia, il mio riposo e il mio tormento, la causa della mia sofferenza più grande e il motivo per cui alzarsi e lottare ogni giorno. Siete la prova del fatto che il cuore si può sempre estendere un po’ di più e che vale la pena avere un letto grande in cui entrare tutti. Non c’è giorno né notte in cui la mia insonnia non si perda nei vostri sogni. Mi avete dimostrato che la vera nomina è quella che si conquista con i baci, e che malgrado la paura, vale la pena di essere coraggiosi e di provarci ancora una volta, e un’altra, e un’altra, e un’altra… Papà non è il più simpatico, né il più comprensivo o il più paziente. Papà non è il migliore in alcuno sport, non è famoso. Papà è semplicemente se stesso, o almeno ci prova. Papà, questo sì, ama da più di 15 anni mamma ogni giorno, lottando per il suo matrimonio e a esserle fedele. Papà ha terminato gli studi 20 anni dopo averli iniziati, nonostante tutte le difficoltà. Papà oggi è ingegnere, anche se uno di quelli che preferiscono educare i bambini, riempire un teatro di genitori e sognare di essere utile ai più piccoli. Papà ha sempre confidato in Dio. Papà non ha avuto paura di cambiare città varie volte per inseguire i suoi sogni. Papà non ha mai risparmiato un sorriso o un abbraccio a nessuno. Papà è fatto così. Vorrei offrire di più, lo riconosco. Ma oggi, credo che non avrei potuto fare di meglio che lasciare al mondo un regalo che cambierà la storia: voi. Siete senz’altro il meglio, e anche se a volte ho la tentazione di pensare che siate miei e di mamma, mi scuoto rapidamente e mi dico che siete… per tutti, e soprattutto per Dio. La speranza dei miei occhi, il seme di un futuro che dovrete conquistare.
Papà si prenderà sempre cura di voi.

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