giovedì 6 settembre 2018

IL MACCHINUZZO DELL'ERBA di Dana Carmignani


Mi piace dare nomi propri alle cose o questi vezzeggiativi come fa un mio amico italo-americano-siciliano...e la mia macchinina dell'erba, se li merita perchè, ormai lo so bene, ha un anima sua.

All'inizio andava come un treno. Tagliar l'erba era una passeggiata... funzionava come un orologio, partiva con la sua cordicella subito, senza fatti aggaià, nessun acciottolamento strano del motore, insomma era giovane allegra sempre al passo, seguiva le mie mosse come un canino.

Ora, come me, anche lei è invecchiata e si vede che un ha punta voglia di lavorà. Intanto la trazione non va, così mi tocca spingila, e come di solito succede mi hanno già dato la diagnosi... “ Tienila 'osì... e ti 'osta di più a falla sistemà”...il tappo della benzina è rotto anche quello... e poi un parte... tutte le volte mi fa tribolà...wrrrr...wrrrrr....wrrrr...ci litigo...ci bisticcio...mi do di quelle sbracciate che mi spacco le spalle...macchè niente lei ostinatata...brum brum brum...forse ...ta ta ta ta ta...ferma...ci parlo... “Guarda che ti lascio lì e vo affà quarcosartro eh!”.. minaccio...vado via proprio come se l'abbandonassi al suo destino e a quelli che per me son capricci... poi rifò capolino da casa la lascio stare un po' e riprovo... “ O vediamo un po' come tu la voi”...ricomincio a tirà quel cordino...niente... riprovo ... penso ...è l'ultima volta eh... come sentisse....comincia a acciottolà baldanzosa... mah speriamo... poi sempre più piglia forza e dico tra me... “Brutta sudicia ora che un aveo più voglia io...”...parto a culo ritto e fo' danni subito, chiappo in pieno il beccuccio del tubo di gomma e lo trito... ecco così domani mi tocca ricomprallo...poi spingendo vado su verso il prato dietro, è lì dove lei si diverte, perchè la trazione non è che non funziona... funziona a tratti... magari sei lì che spingi come un ossessa, e a lei ni piglia il ruzzo e va via da sé come una lippa...tutta a destra... e io sembro uno di quei padroni strattonati da quei cani grossi al guinzaglio , anch'io corro dietro alla macchina come loro al cane, che poi tanto quanto fa il cane si riferma di botto...il prato sembra una di quelle teste di moda rasate a zig gaz e mi tocca ripassare e ripassare...mi monta il nervoso... “ Ti cambio co una nova se un la smetti eh”..ma che deve fa...vecchia lei...vecchia io...si fa una bella coppia...

Quando sento che si surriscalda finisco, anch'io son piena, e son piena anche d'erba che lei sputa fuori da dietro perchè non la raccolgo col cestello, non ce la fa, erba che mi si appiccica addosso perchè siccome mi morsicano le zanzare, devo impiastricciarmi completamente con creme e unguenti prima di muovermi in esterno...così poi camminando a zombi, spengo... o meglio slego semplicemente il laccio, lei si assesta su se stessa, smette di vibrare... ritorna il silenzio...io mi avvio alla canna dell'acqua e lì sul prato mi lavo, mi bagno quasi tutta rinfrescandomi e ritornando presentabile. E' un bel momento... scalza con l'acqua che corre sulla pelle, l'erba sotto i piedi...ritorno proprio bambina, quando per lavarsi d'estate ci si tuffava nelle conche...mi godo la freschezza della sera che si comincia a sentire, e alzo gli occhi in su fino in cima agli abeti dove vivono due tortore che a quell'ora ritornano dai loro giri...mi asciugo con un asciugamanaccio e poi vado a metter dentro il macchinuzzo.

Ecco anche quello è un bel momento e anche se i mezzi non son gli stessi, è denso di ricordi, perchè sistemo la macchinina nella vecchia stalla di nonno, che è rimasta uguale, e ogni volta ci penso... penso che c'erano dentro i conigli di nonna, e i pulcini piccoli con le chioccie... anzi ce li portavo io... e c'era l'erba nella conca... mi par di veder nonno che scioglie Argo, il lupone, per andare con lui e me in fondo al rio per farlo correre, e c'è ancora la mangiatoia di Cabiria... la vacchina. Anche se non l'ho mai conosciuta, conosco la sua storia e so che è stata lì... e ogni volta ci penso.. . E ritrovo momenti vissuti o non vissuti da me direttamente, ma che mi appartengono... lascio la macchinina dentro, accanto al motorino, che assieme alla Singer che ho nel laboratorio, son gli unici mezzi che so guidare e chiudo il portone … metto il paletto e do due mandate di chiave...anche quelli, porta e chiave, li stessi di allora...vado verso casa...mi farò un'altra doccia mi ci vuole...e penso che lei, il macchinuzzo avrà piacere a riposarsi al sicuro in quel posticino di vecchi pensieri e ricordi... chissà come si sentirà...è proprio vero, se dai un'anima alle cose... animate rimangono.

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