giovedì 17 maggio 2018

Perchè si dice "VASO di PANDORA"?


Pandora deriva dal greco pan=tutto, ogni; doron=dono, è secondo il mito greco, la prima donna che apparve sulla terra.

Zeus sdegnato contro il Titano Promèteo, che aveva prima formato l' uomo con terra e acqua e poi rubato il fuoco ai Celesti per donarlo ai mortali, volle punire tutti gli uomini, inviando loro mali e sventure sotto le vesti di una dolce creatura.

Rivolto a Efesto ( Vulcano ) gli impose di formare mescendo terra e acqua, una figura che avesse sembianze e voce umana, e il volto di una dea leggiadra.

ESSERE IN BOLLETTA


Nessuno può ignorare il difficile momento del paese. Per questo, qui s’ é fatto ieri l’altro riferimento ad alcune espressioni, come ESSERE IN ROSSO o ESSERE AL VERDE. Il significato negativo di questi i modi di dire si ritrova anche in altri detti. 

DIZIONARIO delle COSE PERDUTE di Francesco Guccini

Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi. Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva...

domenica 13 maggio 2018

Di tutto un po' #560



Persi non fummo,
perché siamo foglie al vento
dello stesso ramo,
sale sparso
sulla spiaggia bianca,
scintille
di un'unica stella...

ARTISTA DELLA MIA VITA


Voglio essere l’artista della mia vita.
Voglio scoprirmi regista del mio cuore,
pittore dei miei giorni,
autore dei miei sogni,
scultore dei miei anni.

Lettera alla madre


«Mater dolcissima, ora scendono le nebbie,
il Naviglio urta confusamente sulle dighe,
gli alberi si gonfiano d'acqua, bruciano di neve;

Anche oggi è la festa della mamma! AUGURI A TUTTE LE MAMME!

Auguri alle mamme sempre di corsa, a quelle sempre perfette e a quelle che la mattina a momenti escono in pigiama. 

Auguri a chi è mamma di 1,2,3 o 4 bambini e pure a quelle mamme che di bambini non ne hanno ancora, ma si sentono mamme ugualmente. 

Auguri alle mamme che non ci sono più. 

Auguri a quelle mamme che hanno appena scoperto di aspettare un bambino e a quelle che lo sono appena diventate. 

domenica 6 maggio 2018

La modernità senza tempo di Depero

Uno degli artisti che più di ogni altro ha influenzato l’illustrazione e la comunicazione visiva contemporanea è sicuramente Fortunato Depero, Futurista geniale e gioioso.

Depero nasce nel 1892 nel Trentino dominato dall’Impero Austro-ungarico; dopo che viene respinta la sua domanda all’Accademia delle Belle Arti di Vienna, si sposta a Roma, dove entra in contatto con il movimento Futurista e in particolare con il pittore Giacomo Balla.

ALLE RONDINI


O rondinelle, a vedervi tornare
l'anima s'empie dell'odor del mare.
E sogna in alto le sottili antenne,
le melodie che fa l'onda perenne,
e il cuor ventenne cui sol piace amare.

Il Ponte del Diavolo


Alla scoperta dei ponti italiani che portano il nome del maligno...

In Italia non esiste un solo Ponte del Diavolo, ce ne sono diversi, tutti legati a particolari leggende metropolitane e storie misteriose, peraltro molto simili tra loro. 

Nel medioevo infatti la costruzione di un ponte era un'opera di grande ingegno, considerata quasi prodigiosa o magica. Per questo la costruzione dei ponti ha dato origine a molte leggende, che spesso hanno come protagonista il Diavolo in persona, in quanto congiungere due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti come un gesto "diabolico" che solo grazie al maligno poteva essere portato a termine.

Ti presentiamo i 5 più noti Ponti del Diavolo presenti nel nostro Paese.

martedì 1 maggio 2018

La Festa dei lavoratori in Italia

In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo. La rivista La Rivendicazione, pubblicata a Forlì, cominciava così l'articolo Per primo maggio, uscito il 26 aprile 1890: «Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d'ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento».

Oggi è la Festa del Lavoro… Ma il festeggiato dov’è?


Anche se oggi il tuo unico lavoro sembra essere quello di mandare curriculum… Buon 1° Maggio!

L’unico modo per avere un buon lavoro è amare quel che fai. Se non lo hai ancora trovato, continua a cercare.
 
Buon 1° maggio!

LA LEGGENDA DEL MUGHETTO E DEL 1° MAGGIO.

Il Mughetto è considerato sinonimo di felicità che ritorna e di portafortuna.

Secondo la leggenda San Leonardo dovette combattere contro il demonio con sembianze di diavolo. Egli vinse, ma il combattimento fu difficile e le gocce del suo sangue sul terreno si trasformarono in bianchi campanellini.

In Francia durante la festa del primo maggio si offre per buon augurio.

Proverbi italiani sul mese di MAGGIO.


Bisogna notare che la tradizione popolare italiana si concentra molto sull’eventuale pioggia che cade in questo mese. L’acqua di maggio, infatti, stando ai proverbi, può fare diverse cose: fa diventare belle le donne, fa ricco il contadino, inganna il villano (perché “par che non piova e si bagna il gabbano) e ancora indica che ci sarà “vino a novembre”.

Storia del pinzimonio


Con questa parola, proveniente probabilmente dal verbo “pinzare” (pungere, essere piccante) s’indica l'uso di mangiare delle verdure crude intinte in olio d’oliva e sale (a piacimento con l’aggiunta di pepe e aceto), all'inizio o alla fine del pasto. 

Il cappero Pantelleria


Il cappero è diffuso nell'area mediterranea da tempo immemorabile. In Italia, la superficie coltivata a cappero si aggira intorno ai mille ettari, distribuiti tra Liguria, Puglia, Campania e Italia insulare. I capperi sono un prodotto noto ed apprezzato fin dall’antichità, vengono citati da autori come Dioscoride e Plinio.