sabato 27 gennaio 2018

Significato rose rosa


Il significato delle rose rosa è legato - come la rosa in generale - al concetto di amore. In particolare quella rosa è adatta a simboleggiare l'amore puro come quello per la mamma e, infatti, è il fiore più regalato in occasione della sua festa. E' anche il simbolo dell'affetto per un amico.

Il significato delle rose rosa è dunque legato al concetto di affetto che può essere del tutto puro come quello della madre per un figlio oppure l'affetto amicale che intercorre fra due persone. Le rose rosa sono fra i fiori più apprezzati per la loro innata eleganza e per l'intensissimo profumo.

domenica 21 gennaio 2018

Il poeta albero (Giuliano Scabia)


Camminando si sentono i piedi della poesia, uno, due, tre / uno, due, due, tre, quattro / uno, uno, due, tre, quattro – ballando si sentono ancora meglio. Quando il camminante incontra altri camminanti (nei sentieri dentro i boschi, dentro le città o dentro il corpo) li ascolta nel suono dei piedi – per sentire la poesia. Solo dal suono dei piedi si riconosce lapoesia.

Di tutto un po' #557

Così si parlano le piante: gli alberi cantano e i semi prendono decisioni

Gli alberi cantano. Le piante si scambiano regali. I semi prendono decisioni. A sostenerlo non è qualche profeta del pensiero new age, ma una pattuglia di botanici che scrivono libri di successo e pubblicano studi su riviste prestigiose. La scienza dispone ormai di strumenti tecnologici avanzati per studiare la vita segreta delle piante.

giovedì 18 gennaio 2018

L’angusta gabbia dell’ipocrisia.


«Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto 
della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.»
Luigi Pirandello


È sempre stato difficile, in un mondo dominato dall’ipocrisia, in cui la stessa storia è sempre scaduta in una cronaca asettica di una quotidianità avvilente in cui i confini tra il bene e il male sono stati per lo più labili e in mano alla moda del momento,

mercoledì 17 gennaio 2018

Alla vita


La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio come fa lo scoiattolo,
ad esempio, senza aspettarti nulla dal di fuori o nell’al di là.

I mercanti della neve! {Proverbi}


La leggenda è molto antica e la tradizione vuole che si attribuiscano le abbondanti nevicate ai seguenti Santi:

Di tutto un po' #556

“Blue Reflections” – watercolor by Martha Kisling.


No, non si può non amare l’inverno…la stagione dell’interiorità, dei crepuscolari, della gioia di stare ancora più vicino alla persona amata scaldandosi sotto le coperte, o godendosi insieme un film distesi sul divano e sorseggiando una tazza di cioccolata fumante, avvolti in calde e morbide coperte colorate.

Le cinque leggi fondamentali della stupidità di Carlo M. Cipolla.


Prima Legge Fondamentale: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.

Seconda Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.

«Non esiste altro peccato che la stupidità»


«Non esiste altro peccato che la stupidità» è un celebre pensiero di Oscar Wilde che risulta impossibile non condividere per quanti giornalmente siano costretti a fare i conti con gli effetti tragicomici di comportamenti che sembrano solamente volti a complicare la vita a noi e a chi li ha generati.

Di tutto un po' #555


Ci hanno fatto credere che l’amore, quello vero, si trova una volta sola,
e in generale prima dei trent’anni. Non ci hanno detto che l’amore
non è azionato in qualche maniera e nemmeno arriva ad un’ora precisa.

Con lo stile di un bulldog


Dopo pranzo, un mercoldì,
me ne stavo un po' così,
e pensavo, "certo qua
molto piano ormai si va".

domenica 14 gennaio 2018

Modo di dire! IL POZZO di SAN PATRIZIO. La leggenda.

«Papà, ho bisogno di centocinquanta euro per la revisione completa della motocicletta», disse il giovane Raimondo appena entrato in casa, di ritorno da un viaggio in lungo e in largo per l’Italia. Il padre, risentito per le pretese del figlio, sbottò, «Io vivo di stipendio, figliolo, non ho il Pozzo di San Patrizio!».

LA LEGGENDA DELLA LUNA PIENA


I LUPI ULULANO ALLA LUNA PIENA?

Si dice che i lupi ululino alla luna piena. Sembra un fenomeno inspiegabile, misterioso, entrato nelle credenze popolari e in esse radicatosi. In realtà, i lupi non ululano alla luna piena. Molto più semplicemente, in queste notti, con una luce più intensa, i lupi sono portati a svolgere le loro attività con maggiore lena. Ecco perché si sentono ululare.

Una poesia indiana... Voglio sapere


Non mi interessa cosa fai per vivere.
Voglio sapere per cosa sospiri
e se rischi tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai.

Le dita del piede


Questo piede non mi dà altro
che guai. Il tallone,
l'arco, la caviglia… v'assicuro
che mi fa male quando cammino.

sabato 13 gennaio 2018

Di tutto un po' #554


Non aspettare di finire l'università, 
di innamorarti, 
di trovare lavoro, 
di sposarti, 
di avere figli, 
di vederli sistemati,

Curiosità! I buoi nel Foro Romano.



Dopo la caduta dell'Impero e a seguito della distruzione del Foro da parte dei goti nel V secolo, questo non fu più ricostruito. L'area, composta solo di edifici pubblici, fu gradualmente abbandonata e il piano di calpestio iniziò ad innalzarsi di numerosi metri. I resti dei monumenti che ricordavano la gloria di Roma fuoriuscivano solo in minima parte dal suolo. Colonne ormai abbattute e grandi blocchi di marmo erano sparsi nella zona.

Modo di dire... Cose turche!

Parlare turco, fumare come un turco, bestemmiare come un turco...


Turco1 agg. e s. m. (f. -a) [dall’arabo turk (plur. di turkī) «le genti turche», che è dal pers. turkī o turk; in turco osmanico türk «turco»] (pl. m. -chi). – Della Turchia, stato storico e moderno, attualmente esteso, attraverso i due stretti dei Dardanelli e del Bosforo, dall’Europa sud-orientale all’Anatolia; dei Turchi: il territorio t.; la popolazione t.; l’economia t.; l’esercito t.; tabacco t., tappeti t.; la guerra italo-turca del 1911;

domenica 7 gennaio 2018

Torta all'arancia e semi di papavero


Una delizia soffice e profumata, per tutti gli amanti dei sapori speziati e 
intensi e dei dolci all'arancia.

7 gennaio: IL NATALE DEGLI ALTRI: IL RITO GRECO ORTODOSSO.

Per i Greci il Natale è una festività molto importante e sentita. A differenza di altre Chiese ortodosse – ad esempio, slave e copte che adottano il calendario giuliano e celebrano la nascita del Signore il 7 gennaio – la Chiesa greca condivide con quella cattolica il calendario gregoriano e quindi festeggia il Natale il 25 dicembre, anche se i riti si protraggono per tutto il periodo natalizio, ovvero fino al 6 gennaio, giorno in cui i Greci ricordano il battesimo di Cristo da parte di San Giovanni Battista sulle rive del fiume Giordano.

sabato 6 gennaio 2018

Il 6 gennaio... La festa delle luci.

Il 6 gennaio, mentre l’Occidente cattolico saluta l’Epifania e la venuta della Befana, la Grecia ortodossa celebra la “festa delle luci” con l’allestimento di banchetti a base di dolci fritti, irrorati di miele. Le dorate “fotopite” (letteralmente “dolci di luce”) e le “loukoumades” al sesamo, fantasie di acqua e farina, forgiate in forma di piccoli soli, sono il segno distintivo di “Fotòn”, una festività che affonda le radici nella spiritualità orientale. E’ un modo, questo, per salutare il “dodekameròn”, il dodicesimo giorno dalla nascita del sole, di quel mitico “dies natalis Solis invictus”, affidando, ancora una volta, al cibo un messaggio di rinascita, di vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte.

Epifania, i doni dei Re Magi.


Oro, mirra e incenso sono i doni che i tre Re Magi portarono a Gesù secondo la tradizione cristiana. 

Tre doni dalle proprietà chimiche e dal significato differente per dare un buon augurio a Gesù Bambino celebrato nel giorno dell’Epifania, il 6 gennaio. Ma quali proprietà hanno questi elementi?

ALLA BEFANA: filastrocca di GIANNI RODARI.


Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.

venerdì 5 gennaio 2018

Di tutto un po' #553


Eppure capita 
Che dimentichiamo le persone 
Quelle persone che erano la nostra vita 
Che ci facevano brillare gli occhi o passare notti insonni dopo una litigata
Che piano piano erano diventate più indispensabili dell’aria 
O dell’acqua, quando abbiamo sete.

CHI SONO I RE MAGI?




"La multietnicità dei Re Magi è sicuramente una ben riuscita mossa di marketing."

(VincentVanVega, Twitter)
Roger Gimenez Tomeo.




LA BEFANA PER NOI: LA LEGGENDA DELLA BEFANA


  • LE NOSTRE RICERCHE SULLA FESTA DELLA BEFANA

  • DOVE E QUANDO E’ NATA LA BEFANA

  • PERCHE' SI CHIAMA BEFANA

  • LA BEFANA AL TEMPO DEI NONNI

In effetti ogni poesia potrebbe intitolarsi «Attimo».

Basta una frase
al presente,
al passato o perfino al futuro:

Di tutto un po' #552


Desidero solo silenzio e quiete,
non parlarmi di cose del passato e del futuro
non parlarmi di ieri e non andare
all’indomani.

Scritti celebri sulla Befana


In ogni casa elegante c'è la porta principale per i signori, e c'è la porticina di servizio per i fornitori; ma non deve mancare la porta celeste per gli dei. Si potrebbe dire che la cappa del camino è il tunnel che congiunge la terra al cielo. [...] Per colpa di certe convenzioni, e d'una diffusissima mancanza di coraggio ascensionale, forse questa porta è poco adoperata. Ciò non toglie che la porta della Befana sia la vera porta principale: la porta che si apre sull'universo.


Gilbert Keith Chesterton

FESTA DELL’EPIFANIA: I RE MAGI


Ma veniamo ai nostri amati Re Magi, che a dire il vero sembrano essere più il frutto di una successiva rielaborazione che delle solide figure presenti nel racconto evangelico. Del terzetto si fa infatti rapida menzione nel Vangelo di Matteo, che li descrive come astronomi e sacerdoti persiani – zoroastriani che sulla scia di un astro particolarmente luminoso (la stella cometa) da Oriente arrivano fino a Gerusalemme per onorare Gesù.

mercoledì 3 gennaio 2018

Di tutto un po' #551


Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Proverbio del mese di Gennaio: "Sotto la neve, pane, sotto l'acqua, fame."


Un antico proverbio dell’inverno, che ci ricorda il tempo dei nostri nonni. La pioggia affonda, affoga e inghiottisce i semi, facendoli marcire. La neve, come una coperta, protegge dal gelo, custodisce il seme preservandolo fino all’arrivo della primavera.


Sotto la neve, le piccole piantine di frumento, ormai quasi assenti nelle nostre campagne, si addormentavano a dicembre e si svegliavano, pronte a ripartire di nuovo con l’arrivo delle prime rondini.

Il 3 gennaio 1954, nasce la televisione italiana.


«La RAI Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive». È lo storico incipit di Fulvia Colombo, la decana di tutte le "signorine buonasera", che dagli studi di Milano annuncia l'inizio ufficiale del regolare servizio di trasmissioni televisive in Italia. L'evento è seguito da 15mila apparecchi in tutto il territorio nazionale, distribuiti tra abitazioni e bar dove sono raccolti migliaia di italiani.

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lunedì 1 gennaio 2018

Ode al primo giorno dell’anno.


Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.

Di tutto un po' #550

Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio.

Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno di quegli oggetti esposti. Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.

“E’ per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?”.

Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: “Quanti soldi hai?”.

Il Capodanno nel mondo antico e nel mondo contadino ...


Per i romani era Giano che presiedeva ai due solstizi ed il suo essere bifronte è stato collegato da alcuni autori al fatto di aver posto, da parte del cristianesimo, due santi dal nome uguale di Giovanni in prossimità dei solstizi. I romani invitavano a pranzo gli amici e offrivano loro miele e fichi affinché l’inizio d’anno fosse dolce…