L’energia che la Luna della Quercia di dicembre ci trasmette, è quella pura e luminosa come la neve, che sta per posarsi piano sulla Terra.
La Quercia coi suoi rami intrecciati, ci riporta al Dio Cornuto. Esso si inoltra nelle foreste, custode dei boschi, cammina fra gli alberi sacri. Fra questi, proprio la Quercia che penetrando nell’utero di Madre Terra, si inoltra con tutta la sua forza, prettamente maschile, attraverso il terreno, affondando le radici.
Attraversando il tronco possente, i suoi rami abbracciano il cielo ed arrivano fino all’universo. Il Dio Agrifoglio, il vecchio anno, sta lasciando il posto al Dio Quercia, il Re dell’anno nascente. Nonostante il buio ed il gelo regnino sovrani, sui paesaggi ghiacciati, un Sole bambino sta per tornare, con la promessa della primavera, con la speranza di una nuova rinascita. Il solstizio d’inverno è vicino e rappresenta un momento dell’anno in cui l’oscurità regna sovrana. Un momento di passaggio dove il respiro della natura è sospeso. L'oscurità si fa strada, ma noi abbiamo già piantato i semi che ci porteranno una rinascita. Ci trasformiamo in luce, e sotto la coltre gelida di neve, coltiviamo i nostri progetti. Rinnoviamoci, dando nuova vita al nostro essere.
Questa Luna ha bisogno di caldi abbracci e di soffici baci. Quei baci che ci si scambia sotto il vischio, simbolo di rinnovo eterno, dove la ruota gira, ed anche nel freddo inverno, accoglie foglie sempreverdi e le bacche bianche come la neve che simboleggiano il seme del Signore dei sacri boschi. Quel seme che feconda, promettendo il canto primaverile. Diveniamo quindi leggeri come fiocchi candidi. La Luna splende bianca nel cielo e fa brillare la neve. Brilliamo anche noi sotto l’energia della Luna, riscopriamo la purezza che è in noi. Eleviamo i nostri pensieri fino all’universo, come i rami di un albero che si espandono nel cielo. Diveniamo Querce, affondando le radici nell’oscurità di un ventre sacro e saliamo verso la luce.
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