Nato verso il 465 a.C. da una ricca famiglia degli Shakya, una stirpe che dominava il paese, ebbe nome di Siddharta; prima della sua nascita la madre ebbe un sogno premonitore, e dopo il parto morì. Fu allevato in mezzo alle comodità e ad lusso principesco. La tradizione vuole che il Buddha abbia intrapreso la ricerca dell’illuminazione a 29 anni quando, incontrando un vecchio, un malato e un morto, comprese improvvisamente che la sofferenza accomuna tutta l’umanità. Dopo essersi imbattuto in un monaco mendicante, calmo e sereno, stabilì di rinunciare alla famiglia, alla ricchezza e al potere per cercare la verità. Insoddisfatto delle risposte di altri maestri, dopo digiuni estenuanti, capì che la conoscenza della salvezza poteva trovarla solo nella meditazione personale. Abbandonò le mortificazioni eccessive e a 35 anni, dopo quarantanove giorni di riflessione ai piedi di un albero di fico a Bodh Gaya, in una notte di luna piena del mese di maggio, raggiunse l’illuminazione perfetta: egli meditò una notte intera fino a raggiungere il nirvana. Buddha conseguì, con la meditazione, livelli sempre maggiori di consapevolezza: afferrò la conoscenza delle Quattro nobili verità e dell’Ottuplice sentiero e visse a quel punto la Grande Illuminazione.
Nessun commento:
Posta un commento