domenica 15 gennaio 2017

E CHE MALE C’È?



“Gli uomini non soltanto ci trattano male, ma sono anche ingrati”, mormoravano gli animali della terra riuniti a concilio.


“Noi siamo stati il loro primo libro, e adesso, fingono d’essere i più intelligenti e i più nobili del pianeta”.

“Abbiamo insegnato loro a volare e a navigare”, dicevano a una voce gli uccelli.

“Da noi hanno imparato a coltivare la terra” gridavano le ghiandaie.

“Noi abbiamo insegnato loro a costruire le case”, gridavano le rondini.

“Da noi hanno imparato a scavare città sotterranee”, borbottavano le talpe.

Quando fu la volta dei felini, il discorso cambiò tono: “Da noi avrebbero potuto imparare a essere sazi”, sentenziarono i leoni.

“Quando mai abbiamo insegnato loro la guerra”, dissero i ruminanti.

“La nostra fedeltà non è loro giovata”, guairono i cani.

Ciascuno aveva detto la sua, sino a quando l’asino, che non si era accorto d’essere rimasto solo in mezzo al prato, esclamò soprappensiero: “E da me gli uomini che cosa hanno imparato?”.

“Hanno imparato a darsi il tuo nome”, rispose il vento.

“E che male c’è?”, chiese stupito il somaro.

Nei suoi animali, l’uomo ha sempre preferito il confronto con un animale feroce anziché con un animale paziente.

Pietro Luzi

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