sabato 21 gennaio 2017

MODI DI DIRE; SCRITTURA “A ZAMPA DI GALLINA”


L’espressione “scrittura a zampa di gallina” fu utilizzata, per la prima volta, nel II secolo a.C. e a utilizzarla fu il drammaturgo latino Plauto. Nella commedia “Pseudolo”, il protagonista, leggendo una lettera scritta da una cortigiana innamorata, commenta la brutta scrittura della ragazza con le parole “gallina scripsit”, ossia “la gallina ha scritto”. La scrittura “a zampa di gallina” è tipica di chi ha una brutta grafia ed è un modo di dire proprio della lingua italiana. In Francia, ad esempio, alla gallina viene sostituita la mosca: l’espressione diventa “pattes de mouche”, che letteralmente significa “zampette di mosca”. Dal latino, l'espressione “scrittura a zampa di gallina” è giunta all’italiano contemporaneo, attraverso oltre venti secoli di storia e sta a indicare una grafia sgraziata proprio come le raspature delle galline.

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